Brutto gesto

Forza l’auto del soccorso alpino e ruba un portafoglio. Il volontario derubato: “Allibito, noi aiutiamo le persone”

"Non mi sarei mai aspettato che venisse forzato un mezzo di soccorso. Faccio fatica a comprendere il gesto e trovare un aggettivo per chi lo ha commesso”

furto auto soccorso alpino

Calice Ligure. Sembrerebbe una storia come tante altre: c’è un ladruncolo che forza la portiera di un’auto, apre il bauletto e ruba un portafoglio. Cose che capitano, si potrebbe dire. Ma questa è una storia diversa soprattutto per un dettaglio tutt’altro che trascurabile: il portafoglio è stato sottratto dopo aver aperto con la forza un mezzo del soccorso alpino e speleologico Liguria, un Defender per la precisione, cioè uno di quei mezzi che servono per andare a salvare le persone in difficoltà in zona impervia.

Il fatto è accaduto in centro a Calice Ligure e ha lasciato di stucco non solo il capostazione di Finale Ligure Luigi Costa, che ha subito il furto, ma l’intero corpo.

“Avevo terminato un servizio, ero stanchissimo – racconta Costa -. Uscendo dall’auto mi sono dimenticato il portafoglio. Quando mi sono accorto della dimenticanza sono tornato al mezzo. Quanto sarà trascorso? Una quarantina di minuti”.

È stato in quel momento che il tecnico si è accorto che qualcosa non tornava: “Ho aperto il bauletto tra un sedile e l’altro, il portafoglio lo avevo lasciato lì: non c’era più. Sono rimasto allibito, incredulo: ho cercato ancora, per me era impossibile che qualcuno fosse entrato su un mezzo di soccorso e avesse rubato. Invece è successo”.

Il bottino del ladruncolo è stato magro: poche decine di euro. Alla fine, come spesso accade, l’aspetto peggiore è stato il disagio del dover bloccare carte (anche del soccorso alpino), fare denunce e chiedere copia dei documenti.

“La cosa che ha ferito tutti noi è stato questo gesto ignobile: toccare i mezzi di soccorso non è rispettoso – sottolinea, amareggiato, Costa -. Qui si è mancato di rispetto a tutti i volontari di tutti gli enti. Il portafoglio non era nemmeno in bella vista, ma chiuso in un bauletto. Siamo volontari: quando la gente ha bisogno siamo sempre presenti, tutti a giorni, anche i festivi, a tutte le ore, 365 giorni all’anno. Stacchiamo dal lavoro e ci mettiamo al servizio delle persone che hanno bisogno di noi, sacrificando vita privata e famiglia per soccorre chi si infortuna o di perde nei boschi. Lo facciamo con gioia. Ma quello che è successo è molto triste: questi sono mezzi al servizio delle persone. E’ questo che ha amareggiato tutti noi. Non è una questione di danno, mi è già accaduto di subire furti: questa è una colossale beffa. Non mi sarei mai aspettato che venisse forzato un mezzo di soccorso. Faccio fatica a comprendere il gesto e trovare un aggettivo per chi lo ha commesso”.

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