Altare. Il sindaco Roberto Briano lo aveva annunciato ad inizio della scorsa settimana: “Entro 10 giorni ci sarà un incontro tra amministrazione e istituzioni”. Ed ora è arrivata l’ufficialità sulla data: il sopralluogo all’ex Savam si terrà venerdì 28 ottobre.
Alla riunione in Comune, dopo la quale ci si sposterà nelle aree dell’ex vetreria, parteciperanno Provincia, prefettura, Soprintendenza, Regione, vigili del fuoco e carabinieri.
Un incontro importante che si spera possa risolvere, o per lo meno accelerare le pratiche, per la riapertura di via XXV Aprile, la strada principale del paese chiusa, insieme a parte di via Cesio, in seguito al sopralluogo dei vigili del fuoco, che avevano attestato una potenziale pericolosità delle strutture e quindi una conseguente esigenza di interdire la viabilità, sia pedonale che veicolare.
Da quel giorno è passato circa un mese: era il 30 settembre. Un mese di difficoltà per i cittadini e i commercianti, che hanno visto dimezzare la propria clientela. In questo momento, infatti, Altare è divisa in due: chi si trova nella zona della stazione ferroviaria è costretto ad attraversare la galleria Fugona sulla Sp29 per raggiungere il centro storico (e viceversa) oppure optare per la Sp5, dove in un tratto è presente un semaforo a causa della frana avvenuta durante l’alluvione del 4 ottobre 2021.
“Ci tenevamo che questa riunione avvenisse ad Altare – ha spiegato i giorni scorsi a IVG il sindaco Briano – È giusto che i tecnici vengano sul territorio per verificare sul posto la situazione. Devo dire che tutti gli enti coinvolti si sono dimostrati disponibili e questa è sicuramente una nota positiva. Così come il fatto che la perizia di Città del Vetro sia arrivata in anticipo”. Proprio ad inizio della scorsa settimana, infatti, la società proprietaria dell’ex Savam ha inviato agli uffici comunali (due giorni prima rispetto alla scadenza) il documento richiesto che poi è stato girato agli enti preposti per essere analizzato.
Il secondo step decisivo sarà, come detto, il sopralluogo di tecnici e istituzioni, dopo il quale si deciderà come procedere. Su questo punto, all’ultima riunione, la Soprintendenza aveva aperto uno spiraglio all’ipotesi della demolizione della parti più critiche, un’ipotesi fino a quel momento scartata dall’ente, ma fortemente voluta dal Comitato per la riqualificazione dell’ex Savam, che come il Comune, ha più volte chiesto di accelerare i tempi.
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