Altare. È arrivata ieri (18 ottobre) negli uffici comunali di via Restagno Annibale la perizia di Città del Vetro. Un documento che la società proprietaria dell’ex Savam ha dovuto redigere in seguito al sopralluogo dei vigili del fuoco, che avevano attestato una potenziale pericolosità delle strutture e una conseguente esigenza di interdire la viabilità, sia pedonale che veicolare. E così è stato, attraverso l’ordinanza del 29 settembre, infatti il sindaco Roberto Briano ha chiuso via XXV Aprile, la strada principale del paese, e parte di via Cesio.
Una decisione per nulla facile da parte del primo cittadino, come lui stesso ha ammesso. La chiusura infatti divide in due il paese costringendo chi si trova nella zona della stazione ferroviaria di attraversare la galleria Fugona sulla Sp29 per raggiungere il centro storico (e viceversa) oppure optare per la Sp5.
Una situazione che non solo causa disagi alla viabilità, ma anche al commercio (bar e attività hanno dichiarato che la clientela è dimezzata) e ai cittadini più anziani che non sono automuniti e si trovano impossibilitati a poter raggiungere negozi, banca e ufficio postale. Per questo il Comitato per la riqualificazione dell’ex Savam e il Comune hanno lanciato diversi appelli alle istituzioni, nei quali veniva chiesto di accelerare i tempi.
Le tempistiche, infatti, sono il grande dilemma che preoccupa gli altaresi. Il sindaco Briano l’ha più volte ripetuto, “servono i tempi tecnici”, esortando però gli enti ad essere più rapidi possibili. Un appello che ha accolto Città del Vetro presentando in anticipo di due giorni la perizia richiesta, per farlo aveva a disposizione due settimane.
In tanti erano gli scettici, che non riponevano fiducia nella società, ed erano convinti che non avrebbe presentato la perizia (in quel caso sarebbe stata a carico del Comune, allungamento così i tempi). Città del Vetro ha invece risposto alla richiesta e ha prodotto il documento, che è stato inviato agli enti preposti per essere analizzato.
Ma non è questa l’unica novità. Alla fine della prossima settimana, ci sarà un incontro in Comune tra l’amministrazione e le istituzioni (Provincia, prefettura, Soprintendenza, Regione, vigili del fuoco e carabinieri), al quale seguirà un sopralluogo tecnico.
“Ci tenevamo che questa riunione avvenisse ad Altare – spiega il sindaco Briano – e la nostra richiesta è stata accolta dalla prefettura che ringrazio. È giusto che i tecnici vengano sul territorio per verificare sul posto la situazione. Devo dire che tutti gli enti coinvolti si sono dimostrati disponibili e questa è sicuramente una nota positiva. Così come il fatto che la perizia sia arrivata in anticipo”.
“Ovviamente – prosegue il primo cittadino – ora ci saranno dei tempi tecnici da rispettare. Verrà visionata la perizia e in base alle verifiche si deciderà come procedere”. Su questo punto, all’ultima riunione, la Soprintendenza aveva aperto uno spiraglio all’ipotesi della demolizione della parti più critiche, un’ipotesi fino a quel momento scartata dall’ente.
“L’impegno dell’amministrazione è al 300%, – afferma Briano –stiamo facendo quello che un Comune può fare, seguendo la legge. Non siamo i cattivi di turno, vogliamo uscire da questo impasse tutti insieme con la comunità”.
E a chi lo critica per aver chiuso la strada, risponde: “Se quella strada fosse rimasta aperta e fosse successa una disgrazia, qualcuno avrebbe detto che il sindaco avrebbe potuto chiuderla, siamo quindi sempre colpevoli. Sappiamo che la chiusura della strada rappresenta un problema per il commercio, i cittadini e per la viabilità di tutta la Valbormida. Il nostro obiettivo– conclude – è di risolvere il problema della strada il prima possibile, ma anche di parlare del futuro e dello sviluppo di quest’area sbloccando in tutti i sensi la situazione”.
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