Intreccio

Consorzio Depurazione Savona, decade il Cda: si consuma lo scontro con l’ex presidente Bonifacino

Il sindaco Russo difende la scelta di Ferro per Acque Pubbliche Savonesi. Per il Consorzio di Savona attesa per le prossime nomine

depuratore Savona

Savona. Si è consumata con l’atto finale delle dimissioni dei due consiglieri del Cda la polemica tra Comune di Savona e l’ormai ex presidente del Consorzio Depurazione Acque, l’avvocato Alberto Bonifacino: questa mattina il vice presidente Nanni Ferro (appena eletto alla presidenza di APS – Acque Pubbliche Savonesi) e la consigliere Cristina Tosi hanno formalizzato le loro dimissioni, facendo quindi decadere il Consiglio in carica.

Decaduto, quindi, anche il presidente Bonificino, che non si è voluto dimettere a seguito della querelle sulle nomine. Ora la palla passa all’assemblea dei soci che dovrà riunirsi per eleggere i nuovi vertici del Consorzio che gestisce il sistema idrico, nel quadro di una nuova governance provinciale con il gestore unico APS.

L’iter in corso segue la stessa lettera dei soci del Consorzio, gli enti locali che hanno sfiduciato lo stesso Bonifacino (che nel giorno delle nomine di APS ha presentato gli esposti in Procura ora oggetto di altri accertamenti dopo l’inchiesta sui debiti non dichiarati dal 2017 al 2019 condotta dalla Guardia di Finanza).

La causa dello scontro tra Russo e Bonifacino era stata proprio la nomina del Comune di Savona in Acque pubbliche savonesi, con l’assegnazione della presidenza a Nanni Ferro, sponsorizzata dal sindaco Russo e che vede nel nuovo Cda le consigliere Emanuela Preve per la Sca di Alassio e Barbara Balbo per la Servizi Ambientali (per Aps era stato confermato anche il collegio sindacale, presieduto da Roberto Moreno, così come il revisore dei conti: il sindaco di Andora Mauro Demichelis).

Sulle nomine non sono mancate le reazioni politiche, in particolare dalla minoranza del Comune di Savona: “Non mi piace la piega che sta prendendo questa vicenda – ha detto il consigliere comunale Fabio Orsi – perché non giova mai a nessuno il ‘muro contro muro’ tra un’amministrazione e un amministratore delegato o il presidente di una società partecipata perché porta solo problemi e disguidi. La scelta di chi mettere a capo è una scelta politica. Io mi auguro che Ferro operi nel miglior modo possibile e spero che lo faccia meglio di come ha operato tra il 2006 e il 2008 all’interno di questo Comune in quanto è il momento in cui il Comune ha deciso di avviare la pratica dei derivati”.

Dello stesso avviso Manuel Meles: “Non mi era mai successo di vedere che il presidente di un Cda si muovessero con esposti contro il sindaco e l’assessore del Comune socio. Credo che la versione che ha offerto il sindaco oggi è solida“.

“Abbiamo agito in modo corretto” ha ribadito il sindaco di Savona Marco Russo in consiglio comunale: “La riteniamo la persona più adatta a ricoprire questo ruolo. Abbiamo bisogno di una figura a conoscenza della materia complessa della depurazione delle acque”, la spiegazione del sindaco sulla scelta dei soci ed enti locali.

Secondo la versione esposta da Russo, inizialmente Bonifacino sarebbe stato d’accordo con la decisione elaborata dai soci del Consorzio e poi in un secondo momento, per vie traverse, il sindaco e l’assessore Silvio Auxilia sono venuti a conoscenza che era contrario: Bonifacino, infatti, aveva espresso dubbi sulla nomina di Ferro per l’indagine della Guardia di finanza e il fascicolo aperto dalla Procura sulle presunte anomalie relative ai bilanci 2017-2019 del Consorzio, quando era presidente e poi vice presidente lo stesso Ferro.

Ora, con la prossima Assemblea dei soci per il Consorzio, la partita delle nomine vedrà aperto un nuovo capitolo.

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