Vado Ligure. “Se incasso 1000 euro al mese e ne spendo 800 di bollette è inutile tenere aperto”. “Io ho il forno spento da ormai due mesi”. “E ora arriveranno anche le rate dei prestiti Covid, come faremo?”. “Dovremmo chiudere tutti per una settimana”. Storie di ordinaria disperazione quelle dei commercianti che questa mattina, nel Centro Nautico di Vado Ligure, si sono riuniti per discutere di possibili soluzioni al caro bollette con istituzioni e associazioni di categoria.
Almeno in teoria: perché di tutte le realtà invitate (prefetto di Savona, sindaco di Vado Ligure, presidente di Regione Liguria e assessore regionale allo sviluppo economico, presidente della Provincia di Savona, camera di commercio Riviere di Liguria, Confesercenti Savona, Cna Savona, Confcommercio Savona, Confartigianato Savona, Unione Industriali Savona, Cia Savona), l’unica a rispondere è stata Confartigianato. “Scrivetelo – tuonano a più riprese i negozianti ai cronisti presenti – scrivete chi c’è e chi non è venuto, che si sappia a chi importa e a chi no”.
“Sicuramente questo problema riguarda strettamente le piccole medie imprese di cui ci occupiamo – spiega Alessandra Cirio, responsabile comunicazione e rapporti istituzionali di Confartigianato – Siamo presenti perché consapevoli del difficile stato in cui versano. Siamo in attesa di un Governo con cui poterci confrontare. Novembre e dicembre saranno durissimi perché arriveranno anche le prime rate dei finanziamenti Covid, che si aggiungeranno alle bollette e ai rincari sulle materie prime. Cerchiamo di avere un dialogo con le istituzioni locali, perché è paradossale che nella gestione di una impresa un costo fisso diventi una criticità”.
“Se un’impresa chiude le strade sono buie – aggiunge Cirio -, quindi c’è anche un tema di sicurezza: i negozi hanno anche una funzione sociale, aiutano a vivere la città. Il rischio chiusure è alto, quindi porteremo il tema in Comune con dati e numeri di chi rischia per cercare di aprire un dialogo e individuare un punto di incontro. Il Comune deve sostenere persone come queste, che sono motivate e hanno il piacere di fare impresa”.
Il malcontento cresce nel corso della riunione, tra lo spettro di rincari sempre più sostenibili e la sensazione di essere stati ignorati da Comune, politici e associazioni. E così nasce l’idea: individuare un “gesto eclatante” da mettere in atto nei prossimi giorni. I contorni sono ancora da definire, ma nelle intenzioni dei presenti dovrà coinvolgere il Comune e il Prefetto.
L’incontro di questa mattina fa seguito alla protesta organizzata il 3 ottobre davanti al Comune di Vado: “E’ una ruota che gira e stritola tutti“, con queste parole i commercianti avevano lanciato l’allarme rivolto ad istituzioni ma anche ai concittadini.
In seguito a quell’iniziativa, il sindaco di Vado Ligure Monica Giuliano aveva inviato una lettera al prefetto di Savona Enrico Gullotti: “Condividiamo la preoccupazione di commercianti e cittadini in merito al caro energia, per questo chiediamo di rivolgervi al governo chiedendo soluzioni politiche urgenti e concrete da porre in essere in breve termine“, questa la richiesta del primo cittadino.
Una richiesta condivisa dal sindaco di Savona, anche Russo infatti ha inviato una lettera al Prefetto nella quale ha espresso la sua preoccupazione: “Imprese, associazioni e famiglie sono a rischio, stanno intaccando il proprio patrimonio”, ha scritto a Gullotti chiedendo un confronto con il Governo e un incontro per coordinare i vari Comuni.