Savona. Concedere ai contribuenti savonesi che hanno ricevuto la cartella per ritardo nel pagamento del canone unico la possiblità di pagare sanzione ridotta (fino a un ottavo) in cambio della rinuncia a ricorso da parte del cittadino stesso.
E’ questa, in sintesi, la proposta presentata dai consiglieri comunali Fabio Orsi e Manuel Meles per andare incontro ai titolari delle attività commerciali in difficoltà nel pagamento del tributo dovuto. Un’idea che nasce innanzitutto dalla convinzione di poter applicare quello che si chiama “accertamento con adesione” al canone unico patrimoniale per l’occupazione di suolo pubblico e la diffusione di messaggi pubblicitari e a Imu, Tari, e imposta di soggiorno.
“Il regolamento comunale sull’accertamento con adesione, vecchio di un ventennio ma tuttora vigente per il Comune di Savona – spiegano Orsi e Meles – ricomprende tra le entrate a cui è applicabile l’accertamento con adesione sia l’Ici, sia l’Iciap ormai abolite, quanto la Cosap, cioè l’imposta di pubblicità sui tributi di cui il canone unico è naturale evoluzione oltre che parte integrante e preponderante. Ne consegue che il canone unico è un accorpamento di due tributi replicandone distintamente la disciplina da cui si può desumere la ‘continuità’ delle due precedenti imposte all’interno del canone unico“.
I due consiglieri poi “evolvono” ulteriormente l’idea con una seconda proposta: modificare il regolamento comunale per ridurre ulteriormente la sanzione ad un ottavo (anziché un quarto come attualmente previsto per l’accertamento con adesione).
Le proposte, presentate due settimane fa, hanno però ricevuto il parere negativo da parte del dirigente competente e del direttore generale del Comune, e sono state quindi escluse dall’ordine del giorno della prima commissione. A quel punto Orsi e Meles hanno deciso contestare il parere e sottoporre l’ammissibilità della pratica al consiglio comunale di giovedì 27 ottobre: i consiglieri dovranno votare se procedere comunque con la discussione della proposta (mandando la pratica all’esame della commissione) oppure no.
“Non posso pensare che il consiglio comunale rifiuti di esprimersi su una proposta simile – conclude Orsi – anche perché ci sono altri Comuni in Italia, a iniziare da Cremona, che hanno inserito la stessa possibilità nei loro regolamenti. Non vedo come il consiglio comunale di Savona possa non considerare l’idea di seguire quella strada, dando la possibilità di attivare procedure conciliative riducendo le sanzioni”.
Nelle settimane scorse, dopo Federico Saettone, titolare delle omonime farmacie, si sono susseguite le proteste dei contribuenti per le maxi sanzioni ricevute (chi ha pagato entro 15 giorni la data di scadenza ha dovuto pagare una sanzione pari al 65% della somma dovuta, oltre le due settimane il 100%, non pagata o solo parzialmente il 150%). Il Comune di Savona a inizio ottobre è intervenuto dando mandato a Ica (la società che si occupa per il Comune di affissioni e imposte) di procedere con una rateizzazione del debito per aiutare i pubblici esercizi e le piccole imprese.
Nel mese di ottobre sono state notificate circa 690 sanzioni su poco più di 2.260 contribuenti totali. “Tali numeri sono un ulteriore sintomo della crisi in atto, che tra inflazione e aumento dei costi dell’energia, genera riduzioni di flussi di cassa e incrementi notevoli delle uscite delle imprese, riducendo la loro capacità di far fronte alle spese – scrivono i consiglieri nella proposta -. In questo particolare momento storico, è senza dubbio compito anche degli Enti locali fare il possibile per tenere unito il tessuto sociale, facendo anche particolare attenzione alle attività produttive del territorio, evitando di causare ulteriori difficoltà ai commercianti locali”.