Cairo Montenotte. Sono ben 171, su circa 400 istanze totali, le domande per i “buoni spesa Covid” approvate dal Comune di Cairo Montenotte pur essendo irregolari, per un danno totale all’Erario di circa 31 mila euro. E’ quanto è emerso al termine delle indagini della Guardia di Finanza iniziate quasi due anni fa.
Le prime voci, infatti, circolarono già a inizio gennaio 2021: nei mesi precedenti il Comune aveva riconosciuto il contributo (da un minimo di 50 € ad un massimo di 350 €) anche a richiedenti che avevano compilato l’autocertificazione in modo incompleto o lasciandola quasi in bianco. Spesso non per frode (si tratta di persone in effettiva indigenza) quanto per semplice scarsa dimestichezza con la burocrazia. In alcuni casi erano riportati soltanto i dati anagrafici omettendo, ad esempio, di specificare il motivo della richiesta o scrivendo motivazioni non valide, requisiti che erano fondamentali per accedere al bonus.
In questi due anni i finanzieri del Comando Provinciale di Savona hanno svolto gli accertamenti, esaminando circa 400 istanze ammesse al beneficio dal Comune ed “evidenziando ben 171 posizioni irregolari che – spiegano in una nota – hanno consentito a soggetti non meritevoli di beneficiare illegittimamente del contributo in parola. L’attenzione degli investigatori non si è limitata al mero esame formale delle singole domande, ma anche ai riscontri sostanziali delle informazioni riportate sulle stesse”.
“Da tali accertamenti – prosegue la nota delle Fiamme Gialle – è emersa la concessione dei buoni spesa ai richiedenti pur in presenza di domande incomplete o, in qualche caso, addirittura in bianco, quando, già da un esame preliminare, avrebbero potuto essere colte difformità formali per le quali il beneficio non poteva essere riconosciuto”.
Al termine delle attività ispettive, i finanzieri hanno denunciato il danno erariale alla Procura Regionale della Corte dei Conti della Liguria. Che ha attribuito la responsabilità ai funzionari del Comune che si sono occupati dell’assegnazione dei buoni spesa. Il procedimento è ancora in corso e gli uffici si sono affidati ai legali per produrre le memorie difensive.
Il danno erariale complessivo era già stato quantificato a febbraio 2021 ad oltre 30 mila euro. L’attività svolta dalle Fiamme Gialle savonesi non si è limitata all’accertamento del danno erariale ma ha puntato anche a proporre l’avvio delle procedure di recupero dei benefici illecitamente percepiti.
“Per noi l’importante è che dal punto di vista pratico i buoni siano finiti a persone che ne avevano bisogno – commenta il sindaco Paolo Lambertini – se formalmente non è stato seguito il procedimento corretto, è giusto che vengano presi provvedimenti dalle autorità e che, dall’altra parte, i funzionari spieghino i motivi dell’accaduto attraverso memorie difensive, così come sta accadendo”.