Altare. C’è rabbia e tanta preoccupazione nei commercianti di Altare, dopo l’ordinanza del sindaco Briano che ha imposto la chiusura di parte di via XXV Aprile e via Cesio. Il pericolo è rappresentato dagli edifici dell’ex Savam: il sopralluogo dei vigili del fuoco, infatti, ha attesto una potenziale pericolosità delle strutture.
Il paese quindi risulta diviso a metà: per raggiungere il centro dalla zona della stazione si è costretti a percorrere la Galleria Fugona sulla Sp29 oppure la Sp5, strada per un tratto ancora ad una corsia in seguito all’alluvione di un anno fa. Una situazione che ha creato numerosi timori nei titolari delle attività commerciali, che in coro lamentano: “Ora siamo isolati da tutto”.
Tra i più preoccupati, i proprietari del bar – tavola calda “L’ora per mangiare”, che hanno scelto l’ironia per denunciare la loro situazione: “Benvenuti ad Altare 2”, dice lo striscione appeso davanti al locale, l’unico esercizio commerciale rimasto disponibile nella parte nord di via XXV Aprile, quella delle stazione ferroviaria.

“Noi lavoriamo soprattutto sul passaggio che ora è completamente sparito – spiegano i titolari del bar -, di qui non passa più nessuno. La strada è stata chiusa venerdì, ma abbiamo già registrato un calo. Dopo due anni di covid e bollette alle stelle, non so come faremo a reggere, tra un mese o due potremmo essere costretti a chiudere”.
Passando dall’altra parte del paese, anche la Pizzeria Farinata di via XXV Aprile segnala come già in questi primi giorni di chiusura siano diminuiti i clienti: “Per venire qui bisogna fare un giro più lungo, la benzina costa cara e quindi in molti preferiscono evitare” sostiene il proprietario che racconta di aver già rinunciato alle consegne a domicilio: “Ora non possiamo più farle”.

Sulle responsabilità di quanto accaduto, c’è chi attribuisce la colpa alle vecchie amministrazioni, chi alla proprietà, chi alla Soprintendenza: nessuno sembra infatti essere legato a questi edifici su cui pendono vincoli delle Belle Arti e che da vent’anni rappresentano un problema per il paese. La maggior parte vorrebbe che fossero abbattuti.
Tra i “colpevoli” di questa situazione c’è chi inserisce anche il Comitato per la riqualificazione dell’ex vetreria altarese: “Non avessero presentato un esposto al ministero – dicono dal bar L’ora per mangiare – ora non ci troveremmo in questa situazione. E’ ovvio però che il problema esiste e non piace a nessuno avere una struttura del genere sul proprio territorio, non è semplice né per il Comune né per nessun altro”.
Su questo punto sono d’accordo quasi tutti, “il Comune ha avuto le mani legate e ha dovuto agire in questo modo – dicono in paese – ma si sarebbe potuto fare qualcosa negli anni passati per evitare che si è arrivasse a tanto”.
“Il verbale dei vigili del fuoco ha detto che era da chiudere, quindi doveva essere fatto per non rischiare che qualcuno si facesse male – sottolineano dalla Tabaccheria Strabacco in via Roma – Ovviamente rappresenta un grande danno economico per tutte le attività, oltre che essere un problema a livello viario: noi siamo di Carcare quindi per arrivare in negozio ogni giorno dobbiamo optare per un percorso più lungo”.
Problema evidenziato anche da una dipendete del “Bar Eallorano!”: “Sono di Ferrania, per venire al lavoro devo partire da casa molto prima, è diventato impegnativo, anche perché sono chiuse anche altre strade. La Sp5 per Montenotte molto spesso è interdetta per i lavori all’impianto eolico e quella per Mallare ad un tratto è ad una corsia. Speriamo non debbano mai chiudere la galleria Fugona, altrimenti sarebbe un vero disastro”. La barista poi aggiunge: “Anche se da questa parte del paese c’è più passaggio, la situazione è comunque critica perché ci sono pochi parcheggi e quindi diventa difficile fermarsi”.
Vengono da fuori Altare, ovvero da Piana Crixia, anche i proprietari della Macelleria Dani&Pier in via Cesio: “È un disagio, non solo per noi ma anche per i fornitori, sono mezzi grandi e non è semplice fare manovra. Speriamo che perlomeno ne valga la pena e che riescano a sbloccare questa situazione. Sarebbe un sollievo se lo demolissero” affermano e poi avvertono: “Se i tempi saranno lunghi, chiederemo i danni”.
Proprio le tempistiche preoccupano maggiormente le titolari Alimentari Fruttalmarket di via Paleologo: “Decisione giusta se gli edifici sono pericolosi, si spera però che riaprano la strada al più presto. Questa situazione, oltre ad essere un disagio ed un danno economico, è preoccupante anche per il futuro dei giovani e il senso di comunità del paese che ora è diviso a metà”.
La durata della chiusura della strada, che il sindaco ha detto potrebbe prolungarsi per tutto l’inverno, mette in allarme anche la titolare del Bar Franca: “Il problema è che, a quanto pare, non ci sono soluzioni a breve termine. Le prospettive non sono buone, già siamo in un periodo molto difficile, questo è il massimo che poteva succedere. Non voglio nemmeno immaginare quanto aumenteranno i disagi quando nevicherà”. La barista poi sottolinea come i disagi riguardino anche i servizi essenziali: “Chi abita dall’altra parte del paese non può raggiungere nemmeno a piedi la posta oppure la banca, oltre ad avere difficoltà a fare la spesa. Come fa un anziano che non è automunito?”, si domanda.
Di tutti questi problemi i commercianti ne parleranno oggi pomeriggio con l’amministrazione che ha organizzato un incontro in comune. Una riunione che ha l’obiettivo di spiegare quanto sta succedendo ma anche di esprimere la vicinanza alle attività e confrontarsi sul da farsi: “Vogliamo spiegare nel dettaglio ai commercianti la problematica, la situazione attuale e quello che stiamo facendo come Comune – dichiara il sindaco Roberto Briano -. Inoltre ascolteremo con piacere le loro proposte e idee, noi siamo qui per dare una mano. Capiamo che alcune attività siano più penalizzate di altre e mi dispiace per il disagio, soprattutto in questo momento in cui i costi sono aumentati tantissimo, ma dobbiamo essere tutti uniti per sperare che una volta per tutte possa esserci una svolta. Dobbiamo riuscire insieme ad uscirne vincitori, non solo come comune ma come popolazione, che è quello che noi ambiamo a cuore”.
leggi anche

Ex Savam pericolante, chiusa XXV Aprile ad Altare. Il sindaco: “Tempi brevi o d’inverno sarà difficile raggiungere l’ospedale”

Ex Savam ad Altare, minoranza: “Il blocco del paese grave disagio, mazzata per i commercianti”

Ex Savam pericolante, c’è uno spiraglio per la demolizione: la Soprintendenza apre all’ipotesi

Altare, il Comitato per l’ex Savam alla Soprintendenza: “Tempi rapidi e disponibilità alla demolizione”

Ex Savam pericolante, Circolo FdI Val Bormida: “Situazione di emergenza viaria. Si attivino Regione, Provincia e Ministero”

Ex Savam pericolante ad Altare, arriva la perizia di Città del Vetro: prossima settimana sopralluogo delle istituzioni

Ex Savam pericolante, programmato il sopralluogo delle istituzioni ad Altare: sarà il 28 ottobre
