doppiette a terra

Al via la caccia al cinghiale, protesta del Comitato Cellese contro le squadre che si rifiutano di imbracciare i fucili

Ma i cacciatori non ci stanno e sono fermi sulle loro posizioni ribadendo: “Sì all’autoconsumo, oppure non spariamo”

Cinghiale Celle

Celle Ligure. Primo giorno di caccia al cinghiale, ieri. Ma non tutte le squadre di cacciatori hanno imbracciato i  fucili per via delle disposizioni conseguenti alla peste suina.

Sulla questione interviene il Comitato Cellese che, proprio lo scorso agosto, ha organizzato un incontro con le autorità per sottolineare il problema della presenza degli ungulati fuori dai boschi. Tanto da fare installare, a Celle, gabbie per la loro cattura.

“Molti cittadini e agricoltori unitamente al Comitato Cellese, che da anni si occupa del grave problema della gestione dei cinghiali, ritengono grave la decisione  delle squadre dei cacciatori del levante savonese dell’ATC SV1 di non iniziare la stagione venatoria e di non accettare e rispettare le disposizioni del commissario per la gestione della peste suina e della Regione Liguria”, scrive il Comitato a IVG.it. 

Ma i cacciatori rimangono fermi sulle loro posizioni e ribadiscono “sì all’autoconsumo, o non spariamo”. Tra i motivi del loro rifiuto di cacciare ci sarebbe, in sintesi, anche quello relativo alla consegna dei cinghiali, una volta abbattuti, all’Asl per le verifiche del caso, vista l’epidemia, per capire se gli animali sono affetti dalla peste suina o no, e quindi tracciare una mappa precisa delle zone di eventuale rischio.

“È un atto grave a fronte del disagio dei danni e del pericolo che il numero di cinghiali ormai fuori controllo genera, – sottolinea il Comitato. – Le squadre di cacciatori savonesi stanno perdendo un occasione per dimostrare disponibilità verso la comunità e il mondo rurale oltre rispetto verso le istituzioni”.

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