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Vado diventa capitale mondiale della logistica del caffè: inaugurato il più grande silos del mondo fotogallery

Realizzato dal Gruppo Pacorini recuperando una struttura dismessa, entrerà a regime a novembre

Vado Ligure diventa capitale mondiale della logistica del caffè. È stato inaugurato, infatti, questa mattina il più grande silos del mondo insieme a quello di New Orleans, realizzato da Pacorini Silocaf (azienda del Gruppo Pacorini, leader mondiale nel mercato della logistica e della lavorazione del caffè verde) recuperando una vecchia struttura abbandonata.

Strategicamente posizionato nell’area retroportuale di Vado Ligure, per la facilità di accesso alle maggiori arterie del commercio via mare e via terra, il silos è il risultato della riprogettazione e riqualificazione di una struttura dismessa dal 2012 (in precedenza era utilizzata per stoccare granaglie). Si tratta del più grande impianto al mondo per dimensioni, tipologia di lavorazione, capacità di stoccaggio e tecnologia, dedicato al caffè verde: un impianto complesso e altamente tecnologico destinato a ricevimento, pesatura, stoccaggio, miscelazione, lavorazione e consegna di caffè verde sfuso e/o insaccato, ovvero operazioni industriali ad alto valore aggiunto. L’impianto ha 84 celle di diversa capienza, capaci di stoccare diverse qualità di materia prima per circa 27.000 tonnellate: terminate le fasi di rodaggio, entrerà a regime nel mese di novembre 2022.

Equipaggiato per offrire una pluralità di lavorazioni sul caffè crudo, uniche nel panorama attuale del mercato, il silos permette di offrire servizi che vanno oltre le attività tipiche della logistica. Controllo della qualità, pulizia, polishing e miscelazione sono tra i servizi che Pacorini Silocaf può offrire in outsourcing ai propri clienti torrefattori, aggiungendosi a quanto già offerto a Trieste. Sul fronte sostenibilità, l’impianto garantisce una notevole riduzione dei consumi energetici e, conseguentemente, delle emissioni di CO2 in atmosfera, tramite l’ottimizzazione delle operazioni produttive data dall’automazione dei processi industriali, sistemi di filtraggio dell’aria ad hoc e inverter che evitano sprechi di energia elettrica.

“L’impianto, realizzato in 3 anni con 22 mila ore di lavoro – ha spigato Enrico Pacorini, Ceo del gruppo –  ha già portato all’assunzione di 11 persone a tempo indeterminato, più il lavoro dato alle cooperative; a regime arriveremo a 20 dipendenti. Ci permetterà di aumentare di quasi il 50% i volumi che stiamo facendo al Vio e di essere più competitivi”.

Un vero e proprio evento per il tessuto economico locale e anche nazionale al quale hanno voluto essere partecipare tutte le principali autorità locali e regionali. Presenti il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, il neo senatore Giovanni Berrino, l’ex parlamentare Paolo Ripamonti, i consiglieri regionali Angelo Vaccarezza e Roberto Arboscello, il sindaco di Savona Marco Russo e quello di Vado Ligure Monica Giuliano, il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri, il vescovo monsignor Calogero Marino, il presidente di Autorità Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, l’ex presidente del porto di Savona Rino Canavese, il presidente di Unione Industriali Angelo Berlangieri e il direttore Alessandro Berta, il questore di Savona Alessandra Simone e il prefetto Enrico Gullotti.

“Abbiamo aperto a Genova nel 1979 e non ci siamo trovati proprio in un ambiente ricettivo, è stato difficile – ricorda Roberto Pacorini, attuale presidente dell’azienda di famiglia fondata nel 1933 a Trieste – Poi a fine anni ’90 un amico genovese (ne abbiamo pochi ma quei pochi sono buoni) mi ha proposto di venire a Vado Ligure. Non sapevo nemmeno dove fosse”. Lì ha trovato quello che oggi è il Vio: “Quando ho visto il silos ero esterrefatto, aveva tutto quello che sognavo da anni. Se avesse avuto le ruote lo avrei portato a Trieste. Così lo abbiamo comprato e ristrutturato completamente: nel giro di due anni è diventato l’hub più efficiente d’Italia“.

Poi sempre a Vado un’altra opportunità, in seguito alla dismissione della centrale di Tirreno Power: “Le ex aree del carbonile erano in abbandono e nel 2019, dopo 4 anni di trattative, siamo riusciti a comprarle. Insieme ad alcuni soci abbiamo ristrutturato completamente l’area rendendola il retroporto naturale. In quegli asset era presente anche questo silos, un vecchio mulino: lo abbiamo scorporato dal resto e riadattato. Ora insieme a quello di New Orleans è il più grande silos di caffè nel mondo”.

Il pioniere della logistica del caffè ha concluso con un appello: “Con le istituzioni locali ci siamo trovati non bene, di più. In questo territorio abbiamo fatto da zero ciò che vedete oggi, recuperando campi di patate. Ci siamo noi, il Vio, le autostrade, cosa ci manca? Qualunque imprenditore deve trovare il suo spazio, ma la politica deve fare la sua parte. A partire dalla viabilità. Altrimenti è come comprare una Ferrari e non avere la benzina”.

TOTI: “Conferma delle nostre potenzialità, Vado è quello che deve essere la Liguria domani”

A salutare per primo il taglio del nastro è stato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. “Sento parlare di New Orleans, Canada, Brasile, Vietnam, e cerco di capire cosa c’entra tutto questo con la piccola Vado Ligure. È una conferma della potenzialità e della capacità di impresa del nostro Paese. Complimenti al sindaco Monica Giuliano, che ha saputo davvero trasformare Vado in un vitale centro della logistica italiano: l’attrazione di un gruppo come Pacorini ne è l’ennesima dimostrazione”.

Vorrei prendere Vado come una sineddoche, una parte per il tutto – proseguito – Vado è quello che deve essere la Liguria domani. Siamo la più grande piattaforma logistica italiana: gli investimenti in Liguria non sono importanti solo per noi, ma per la competitività di tutto il Paese. Da qui dipende la possibilità di competere con il mondo. Non è un caso che tante risorse del Pnrr arrivino qui”.

“Il fatto che inauguriamo un terminal del caffè dà anche l’idea della varietà di merci che i nostri porti possono ospitare. La nostra è una piattaforma logistica fondamentale, che oggi deve competere anche sul fronte della sostenibilità. Fino a poco tempo fa sviluppo e sostenibilità erano un ossimoro in Italia, vivevamo uno scontro tra chi voleva la crescita del Paese e chi la tutela dell’ambiente. Oggi invece questo rappresenta un’opportunità. Qui oggi abbiamo un modello di sviluppo” ha concluso.

SIGNORINI: “Ora dateci una strada, un collegamento migliore”

Poi è toccato a Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, che ha sottolineato il lavoro svolto in questi anni: “Alcuni risultati qui sono stati raggiunti grazie a una Regione e ad amministrazioni locali che hanno lavorato molto, non sono risultati che possono venire casualmente. Così come un merito non indifferente lo ha avuto chi mi ha preceduto, come Rino Canavese. Oggi Pacorini ha chiesto che la politica li sostenga di più. Noi siamo in un luogo dove negli anni ’90, come altrove in Italia, alcune grandi industrie italiane si sono ritirate e dove si è ridotto il trasporto merci ferroviario. Dobbiamo riflettere bene su cosa è successo in quegli anni e su cosa intendiamo quando le imprese chiedono sostegno. Servono scelte di medio lungo periodo, capire su cosa scommettere, se alcune scelte industriali o trasportistiche le vogliamo fare. Dateci una strada, un collegamento migliore: è ora che dobbiamo fare scelte perché imprenditori come Pacorini possano essere serviti sempre meglio”.

GIULIANO: “Industria vuol dire benefici, grazie a essa 30 milioni per la messa in sicurezza”

Ovviamente soddisfatta Monica Giuliano, sindaco di Vado Ligure: “La cosa più bella è che ogni anno vedi la vivacità del territorio, quando ti incontri e ci sono operatori da ogni parte del mondo. In quel momento capisci che la visione che hai avuto era giusta. Ringrazio i miei consiglieri comunali, senza di loro non sarebbe stato possibile perché le scelte strategiche partono dal Comune”.

Poi rivendica con orgoglio la scelta di continuare a puntare sulla vocazione industriale di Vado: “Quando abbiamo dovuto scegliere se mantenere quella visione o abbandonarla, quando abbiamo parlato di nuove industrie c’è stata paura. Lo capisco, è difficile immaginare, è difficile pensare che le nuove industrie saranno meglio di prima. Chi ha pensato di spaccare quel binomio ha fatto solo il male di questo territorio. In questo piccolo fazzoletto ci sono tante realtà che in 5 anni si sono rigenerate, a partire dalle gru azzurre della piattaforma che sono diventate un modello per il mondo“.

“Ogni volta che passeggio mi ricordo cosa c’era qua: il carbone, tanti operai. In questi anni sì è fatta tanta fatica – ammette Giuliano – La politica deve metterci la faccia, e a volte non lo fa. Sono i sindaci a dover parlare coi cittadini, e non devono mai tirarsi indietro. Lo sviluppo industriale vuol dire anche benefici ambientali per il territorio: ora con Signorini stiamo discutendo una messa in sicurezza che vale 30 milioni di euro, un Comune piccolo come Vado da solo li avrebbe mai avuti? No. Oggi è un grande giorno per tutti”.

PASA: “Messaggio alla politica nazionale, temi locali non presi in carico col dovuto interesse”

“Soddisfazione massima” anche da Andrea Pasa, segretario generale di Cgil Savona: “E’ un pezzo di risultato positivo che porta a casa il territorio savonese grazie al lavoro fatto in questi anni da Comune di Vado, Cgil, Cisl, Uil di Savona e associazioni datoriali, ed è un risultato tutto del territorio. La sinergia tra istituzioni locali, sindacati e associazioni datoriali per la nostra provincia è la strada giusta per ottenere occupazione di qualità, più retribuita, meno precaria e più sicura. L’inaugurazione di oggi è un messaggio forte e chiaro alla politica nazionale sui vari temi locali che non sono stati presi in carico dall’ultimo esecutivo con il dovuto interesse“.

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