Savona. Al via da questa sera Frontespazio, il percorso partecipato sul restauro di Palazzo della Rovere che coinvolgerà tutti i savonesi che avranno piacere di esprimersi sul nuovo polo culturale.
“È il luogo che è rimasto chiuso per molto tempo. Questo grande spazio nel centro della città collega il porto con il centro. I cancelli chiusi hanno simboleggiato una città che ha fatto fatica a connettersi“, ha commentato il sindaco di Savona Marco Russo.
“Sarà un polo culturale moderno che apre alla città spazi nuovi, diventerà il cuore pulsante della città”, ha proseguito Russo. Il sindaco sottolinea l’importanza di coinvolgimento dei cittadini: “La partecipazione è un elemento cruciale“.
Andrea Canziani, architetto del ministero della cultura, ha sottolineato che “diventerà qualcosa di completamente diverso senza cambiare. Noi dobbiamo aggiungere la nostra parte”.
Questa sera si è tenuta la presentazione del percorso. Il processo si articola in 3 percorsi laboratoriali aperti a tutti previa iscrizione nel form online che si trova al seguente indirizzo.
I temi
Ogni percorso affronta una tematica, ognuno può scegliere quella d’interesse.
Il palinsesto culturale durante la fase cantiere. Le parti non interessate dal cantiere potranno essere un luogo di scambio, cultura e spettacolo.
La nuova identità. Sarà una biblioteca, ma anche molto altro. In questo percorso ci si interrogherà su che cosa rappresenta il palazzo per la città, che ruolo vuole assumere e come vuole relazionarsi agli altri luoghi di cultura e scambio.
I servizi di comunità. Immaginare i servizi che ospiterà.
Le risorse
Le risorse per il restauro sono state aggiudicate da Palazzo Sisto grazie alla partecipazione al bando Rigenerazione urbana del Ministero dell’Interno da parte dell’amministrazione Caprioglio. Il progetto era stato presentato dal Comune in un’assemblea pubblica nella Sala della Sibilla al Priamar a metà marzo scorso.
La chiusura
Negli ultimi anni sono stati fatti dei tentativi per ritentare di tenere aperti i cancelli ma non sono andati a buon fine. A dicembre 2014 vengono riaperti dalla giunta Berruti dopo tanti anni di abbandono ma con l’amministrazione Caprioglio (un anno dopo) si ritorna alla situazione pre 2014 a causa del bilancio comunale in rosso e del piano di predissesto. Per ovviare al problema dei costi si era tentata la strada dell’apertura h24 ma si è rivelata subito una soluzione non sostenibile: pannelli sfondati, escrementi e danni al palazzo. A causa di danneggiamenti l’unica soluzione plausibile è sembrata quella di chiudere. A luglio 2020 c’è stato un sopralluogo per il trasferimento degli uffici comunali e della nuova biblioteca per un investimento finanziato all’80% dal Fondo strategico regionale e al 20% dal Comune di Savona pari a 2 milioni a 950 mila euro.