Cambio in vista?

Rosso (FdI): “C’è l’accordo in Regione, a ottobre nuovo assessore alla Sanità. Chiediamo un tecnico”

Secondo Fratelli d'Italia serve "una persona legata al mondo sanitario e che gode della fiducia e della stima in quell’ambiente. Vorremmo non fosse di alcun partito"

fratelli d'italia candidati savona Renato Giusto Matteo Rosso Gianni berrino

Liguria. “C’è già l’accordo politico. A ottobre, dopo le elezioni, Toti cederà la delega alla sanità“. A dirlo è Matteo Rosso, coordinatore di Fratelli d’Italia e candidato in Parlamento per il partito di Giorgia Meloni, nel commentare le dichiarazioni di Renato Giusto, consigliere comunale di Savona, che chiedeva al presidente ligure Giovanni Toti di passare la delega a qualcuno con esperienza in medicina territoriale.

Rosso prima di tutto bacchetta Giusto: “Ha sempre amato parlare un po’ troppo, prima di fare certe affermazioni lo inviterei ad avere più attenzione” (un concetto ribadito nelle ore successive con un apposito comunicato stampa). Poi però conferma: da Fratelli d’Italia la richiesta è quella di un assessore che si possa dedicare alla sanità a tempo pieno e che la conosca. “Non è che Toti non ne sappia, ma non conosce le problematiche quotidiane. Come presidente non ha il tempo né la possibilità di seguirle. Noi chiediamo che l’assessore sia un tecnico, una persona legata al mondo sanitario e che gode della fiducia e della stima in quell’ambiente. Vorremmo non fosse di alcun partito”.

Per Rosso, di professione medico, il futuro assessore dovrà dare indicazioni precise: “Toti ha lasciato la sanità troppo nelle mani dei dirigenti, ai quali la politica non ha dato linee. Bisogna dare indicazioni politiche definite. Non solo edilizia ma organizzazione quotidiana di Asl e ospedali“.

La partita della delega alla Sanità si intreccia al necessario rimpasto di giunta che seguirà le elezioni politiche del 25 settembre. Ben cinque assessori su sette sono candidati e almeno due di loro hanno la certezza pressoché matematica di ottenere un seggio in Parlamento: il vicepresidente Alessandro Piana (Lega) e l’assessore a Turismo e Lavoro Gianni Berrino (Fratelli d’Italia). Ottime chance anche per Ilaria Cavo (Noi Moderati), che lascerebbe le deleghe a Formazione e Cultura. Trasferimento a Roma molto più difficile, invece, per Marco Scajola (Noi Moderati), assessore a Edilizia e Urbanistica.

Per molto tempo l’affaire sanità è stato un cavallo di battaglia interno della Lega: della questione si era occupato persino Matteo Salvini, ma poi il Carroccio ha affermato e ribadito di non volere quella delega (memore forse della controversa esperienza di Sonia Viale nella precedente giunta). Il più adatto per logica sarebbe stato Brunello Brunetto, consigliere regionale ed ex primario di anestesia e rianimazione a Savona, ma il suo profilo “non va bene” per gli esponenti di FdI.

Un’ipotesi, allora, è quella che vede Giacomo Giampedrone (unico dei fedelissimi totiani a non essere candidato alle politiche) nel ruolo di “super assessore” sommando la Sanità alle altre deleghe “pesanti” che gestisce da sette anni, Infrastrutture e Protezione civile. Non sarebbe tuttavia il tecnico che chiede Fratelli d’Italia. Una suggestione piuttosto ovvia porta dunque a Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino finito alla ribalta nazionale grazie al Covid. Pur avendo smentito di volersi candidare, si è dichiarato disponibile a fare il ministro della Sanità nel prossimo governo: in caso contrario, per lui potrebbero aprirsi le porte della Regione.

Tra i possibili subentranti in giunta, poi, potrebbero potrebbero esserci il capogruppo della Lista Toti Angelo Vaccarezza e il varazzino Alessandro Bozzano (a sua volta candidato alla Camera). Attenzione anche a Lilli Lauro, pronta a entrare come quota rosa e quota Toti al posto di Ilaria Cavo. In quota Fratelli d’Italia, vista la probabile elezione di Gianni Berrino a senatore, potrebbe subentrare Stefano Balleari, già assessore di Bucci.

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