Amarcord

Renato Rinino, il “Lupin” della Riviera: quando un savonese rubò i gioielli della Regina Elisabetta

Era il 1994, il ladro savonese si intrufolò nella residenza dei Windsor: un fatto di cronaca che fece il giro del mondo

renato rinino

Savona. Quasi trent’anni fa Savona e la Liguria salirono alla ribalta delle cronache internazionali per un furto straordinario. Il 26 febbraio del 1994 il savonese Renato Rinino riuscì infatti a entrare a Saint James Palace, una delle proprietà londinesi dell’allora principe Carlo d’Inghilterra, erede al trono, eludendo la sicurezza e rubando alcuni gioielli della corona inglese. Tra questi, oltre a spille, cimeli e ornamenti, anche due gemelli dall’inestimabile valore, donati alla casa reale britannica dallo zar Nicola I.

Rinino, ignaro in un primo momento di chi fosse l’appartamento a Londra e della portata del furto, rivendette una parte del bottino. Un gesto che – segnalato alle autorità dal gioielliere – mise sulle sue tracce la polizia: Scotland Yard offrì una ricompensa di 10.000 sterline per chi fosse riuscito a catturare il “Ladro gentiluomo”, così popolarmente ribattezzato dopo aver restituito – altre volte – la refurtiva sottratta a persone bisognose.

Diversi tabloid e rotocalchi d’Oltremanica, inoltre, riportarono che nel bottino ci sarebbero anche state alcune lettere compromettenti tra Carlo e Camilla Parker-Bowles, oggi moglie dell’appena incoronato Re, allora sua amante prima del divorzio con Lady Diana. Una circostanza però che Rinino negò sempre.

Qualche anno più tardi Rinino scrisse personalmente al principe Carlo una lettera di scuse. Egli, avendo ricevuto nel frattempo anche una parte del maltolto – tra cui i preziosi gemelli dello zar – accettò di buon grado.

Un fatto di cronaca rimasto negli annali e nell’immaginario collettivo, tanto che le memorabili “imprese” di Renato Rinino diventarono anche un film, realizzato da Valerio Burli. In “LUPEN – romanzo di un ladro reale” il regista cercò di ricostruire il più fedelmente possibile la storia del “ladro gentiluomo” incontrando persone e raccogliendo testimonianze dirette.

La figura di Rinino, tra altre controversie, rimase legata alla città di Savona. Fino alla tragica fine. Ucciso da un conoscente per motivi di gelosia, con un colpo di pistola alla tempia. Uno fra i più noti delitti della Liguria contemporanea.

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