Fuori

Politiche 2022, ecco tutti i “trombati” liguri che dovranno dire addio al Parlamento

Dopo le elezioni 10 tra deputati e senatori liguri faranno le valigie e torneranno a casa: tra loro ci sono anche alcuni "veterani"

Generico settembre 2022

Liguria. Vuoi perché il numero delle poltrone disponibili si è ridotto di un terzo, vuoi perché i partiti hanno premiato alcuni e punito altri, vuoi perché il voto non è andato proprio come previsto, sta di fatto che è piuttosto lunga la lista dei liguri trombati alle ultime elezioni. Ci riferiamo a quei parlamentari che speravano di proseguire la propria carriera nei palazzi romani e invece dovranno tornarsene a casa. Sempre che qualcuno non punti a riciclarsi come sottosegretario nel futuro governo Meloni, ipotesi che ovviamente vale solo per chi milita nelle fila del centrodestra.

Il trombato più eccellente (e clamoroso) è certamente il 74enne Sandro Biasotti. Già presidente della Regione dal 2000 al 2005, è stato eletto tre volte nelle liste di Forza Italia, dal 2008 al 2018 come deputato e poi come senatore. Nel corso dell’ultima legislatura ha “tradito” Berlusconi per seguire le orme politiche di Giovanni Toti, prima con Cambiamo!, poi con Coraggio Italia, poi con Italia al Centro. Candidato alla Camera in quota Noi Moderati nel collegio uninominale di Genova Levante, ritenuto il meno rischioso nel territorio del capoluogo, è stato battuto da Luca Pastorino per meno di 1.300 voti. Dopo più di vent’anni in politica, ha detto che tornerà a fare l’imprenditore.

Un cursus honorum molto simile era quello di Roberto Cassinelli: avvocato genovese, due volte deputato (nel 2008 e nel 2018) e una volta senatore (nel 2013). A differenza di Biasotti è sempre rimasto fedele a Forza Italia e per questo Berlusconi lo ha piazzato in lista subito dopo Rita Dalla Chiesa, “blindata” nel suo collegio uninominale in Puglia. Premio inutile poiché il risultato modesto del partito, a livello nazionale (8,11%) e soprattutto locale (6,42%), non ha consentito di sbloccare l’agognato seggio. Anche lui perciò dovrà dire addio al Parlamento dopo ben 14 anni di presenza ininterrotta.

Un’altra deputata forzista eletta nel 2018 e costretta a rifare le valigie è la spezzina Manuela Gagliardi. Anche lei aveva seguito i pedissequamente i passi del governatore Toti per poi finire candidata al secondo posto nella lista di Noi Moderati al Senato, posizione proibitiva già di per sé. In ogni caso la “quarta gamba” del centrodestra è rimasta abbondantemente al di sotto della soglia di sbarramento al 3%.

Un folto gruppo di leghisti torna a casa dopo un solo mandato: il ventimigliese Flavio Di Muro e la loanese Sara Foscolo, eletti alla Camera nel 2018, sono stati relegati alle ultime posizioni in lista e dunque partivano già senza speranze. Così anche un altro loanese, Paolo Ripamonti, piazzato all’ultimo posto nell’elenco per il Senato (ma non ce l’ha fatta nemmeno il primo, Alessandro Piana). Pure lo spezzino Lorenzo Viviani, responsabile nazionale della pesca nel partito, finito terzo nel proporzionale per la Camera a Padova (per Rixi si trattava di un premio), resta a bocca asciutta perché in quel territorio la Lega ha ottenuto solo un seggio.

Tra chi si aspettava di terminare l’esperienza parlamentare c’è probabilmente Sergio Battelli. Due volte deputato col Movimento 5 Stelle, alla fine ha deciso di seguire Luigi Di Maio nella scissione che ha fatto da preludio alla caduta del governo Draghi. Candidato come capolista di Impegno Civico nella coalizione di centrosinistra, ha dovuto accontentarsi di un miserrimo 0,47%.

Tra gli ex pentastellati, sconta un’uscita di scena ingloriosa anche Marco Rizzone: eletto nel Movimento 5 Stelle, espulso nel 2020 da Vito Crimi per aver chiesto e ottenuto il bonus Covid da 600 euro, nel 2021 ha deciso di aderire anche lui al partito di Giovanni Toti. Finito secondo in lista per Noi Moderati in Puglia, non potrà far altro che tornare a Genova.

Un caso particolare è quello di Stefano Quaranta, di fatto alla seconda trombatura consecutiva. Nel 2013 era stato eletto deputato con Sel, nel 2017 è passato ad Articolo 1. Alle elezioni del 2018 è stato candidato come capolista di Liberi e Uguali al Senato, ma non è stato eletto. Stavolta ci ha riprovato come capolista dell’Alleanza Verdi-Sinistra alla Camera, ma nonostante il risultato migliore rispetto al nazionale (4,37% contro il 3,63%) il seggio in Liguria non è scattato.

Tecnicamente non è un trombato perché non era già in Parlamento, ma la sconfitta è stata comunque piuttosto inattesa anche per il leghista Alessandro Piana, vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura della giunta Toti. Il segretario Edoardo Rixi lo aveva piazzato come capolista al Senato ritenendo pressoché certo un seggio per il Carroccio. Invece per un pugno di voti il centrodestra in Liguria non è riuscito a far scattare due posti sui tre disponibili in quota proporzionale. E così lo scranno è stato attribuito al Movimento 5 Stelle per la gioia di Luca Pirondini (e di Fabio Ceraudo che prenderà il suo posto in consiglio comunale a Genova).

Nemmeno Andrea Costa occupava un posto in Parlamento, ma per il sottosegretario alla Salute del governo Draghi l’elezione popolare sarebbe stata un importante riconoscimento politico. L’ex consigliere regionale, fedelissimo di Maurizio Lupi, era stato schierato come capolista di Noi Moderati alla Camera, confidando in un risultato lusinghiero della lista di Toti a livello locale. Così non è andata, ma non è da escludere che per lo spezzino Costa si riaprano le porte di Palazzo Chigi.

Ricordiamo per completezza anche i trombati in partenza, cioè non ricandidati. I casi riguardano tutti il Pd e hanno fatto tutti un discreto rumore: il levantino Vito Vattuone, la genovese Roberta Pinotti (era stata eletta in Piemonte) e il savonese Franco Vazio. Avevano deciso autonomamente di non ricandidarsi gli ex pentastellati Simone ValenteMatteo ManteroMattia CrucioliLeda Volpi ed Elena Botto.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.