Andora. Il bagnino deve stazionare sulla battigia e si può allontanare temporaneamente solo per interventi volti ad assicurare la sicurezza della balneazione e comunque solo allo scopo di prestare assistenza o soccorso a bagnanti in difficoltà. L’assistente bagnanti deve garantire il servizio di vigilanza “anche in condizioni meteo marine avverse, qualora nel tratto specchio acqueo da sorvegliare stia effettuando la balneazione anche un solo bagnante, indipendentemente dalle condizioni meteo marine in atto”.
L’ordinanza di sicurezza balneare (n.59/2022) della Capitaneria di Porto di Savona (all’articolo 3, lettera c) non lascia spazio ad interpretazioni. Anche in caso di maltempo, proprio come avvenuto nelle scorse ore in provincia di Savona, le magliette rosse sono chiamate a garantire la sicurezza della balneazione nonostante la pioggia, il vento, la grandine e… i fulmini.
Un obbligo che in queste ore è tornato a far discutere dopo la notizia del fulmine caduto in spiaggia a Diano Marina, a pochi metri di distanza da un bagnino andorese. L’episodio in questione è diventato virale a causa di un video postato in rete. Molti si sono chiesti, in sostanza, “cosa ci facesse lì” con quel tempo. Da questo punto di. vista, l’ordinanza di sicurezza balneare della Capintaneria di Porto di Imperia (valida nel comune di Diano Marina), di fatto non si discosta da quella savonese. All’art. 4, punto 5 (lettera d) del documento, infatti, viene evidenziato come il bagnino debba “stazionare nella postazione (…) e assumere, in ogni circostanza, la posizione che consenta la più ampia visuale possibile, tenendo altresì un comportamento consono al ruolo ed al servizio assicurato”.
In verità, tutti i bagnini abilitati alla professione sanno bene che anche in caso di cattive condizioni meteorologiche è indispensabile non allontanarsi dalla battigia, a maggior ragione quando in acqua è presente anche una sola persona. In quest’ultimo caso, infatti, l’ordinanza prevede la presenza fisica del bagnino sulla postazione di salvataggio.
Lo stabilimento balneare, inoltre, non potrebbe chiudere “causa maltempo”. È sempre l’ordinanza della Capitaneria a ricordare che deve essere assicurata l’apertura della spiaggia dalle 9 alle 19, anche se sotto l’ombrellone non sono presenti bagnanti. Tra l’altro la chiusura dello stabilimento non scongiurerebbe del tutto il potenziale pericolo in mare per i bagnini, anche perché chiunque – e in qualsiasi momento – potrebbe raggiungere lo specchio d’acqua antistante il lido a nuoto.
E nemmeno la bandiera rossa, che ricordiamo rappresentare un avviso e non un divieto (i bagnini non possono letteralmente vietare ai bagnanti di fare il bagno), spesso riesce a dissuadere gli amanti del rischio dal tuffarsi tra le onde mentre imperversa la tempesta. Durante un temporale, non c’è niente di più facile di imbattersi nella presenza di fulmini. Un pericolo ben conosciuto dagli assistenti bagnanti abituati a lavorare tra le file degli ombrelloni.
Il rischio quindi c’è, è ben noto ma di fatto non può essere evitato dagli stessi addetti ai lavori a causa dell’obbligo imposto dalla legge stessa. “In palio”, in caso di inottemperanza delle prescrizioni sancite nell’ordinanza, c’è la possibilità di essere condannati per omicidio colposo o per omissione di soccorso.
