Liguria. “Dopo il nucleare alla Biasotti con piattaforme marine – “idea” che si commenta da sé -, ecco l’ennesima castroneria della destra e questa volta la paternità è del presidente di Regione, che candida la Liguria a costruire e ospitare un nuovo rigassificatore qualora saltasse Piombino“. A dirlo è il Movimento Cinque Stelle Liguria.
“Noi non diciamo no alla soluzione, visto che siamo in emergenza energetica, una crisi di cui non solo prendiamo atto ma che avevamo ampiamente previsto già a inizio anno, inascoltati. Contestiamo, invece, la scelta in merito alle zone indicate. Sono infatti inadeguate sotto il profilo del rischio incidentale: stiamo parlando di impianti classificati Seveso III. Vado vede già la presenza di una centrale a gas, di varie industrie Seveso e di un mega porto mercantile. Se applicassimo correttamente le norme della Seveso III, questo sito risulterebbe del tutto inadeguato. Per Genova, Toti usa l’argomentazione dello spostamento dei depositi chimici, peraltro ancora da definire e con tempi lunghissimi, senza considerare che in questo modo in quell’area verrebbero sostituiti impianti classificati Seveso con altri impianti assoggettati alla stessa normativa sul rischio rilevante di incidente industriale”.
“La posizione di Toti è poco più di una boutade, che si inserisce peraltro in una strategia in atto da tempo da parte delle lobby delle fonti fossili. Il M5S, come chiaramente detto anche dal presidente Giuseppe Conte a Rimini a fine agosto interrogato sul tema, contrasta ‘l’indirizzo politico, quelle lobby, quei potentati, purtroppo sostenuti anche da forze politiche, che approfittano dell’emergenza e vogliono ritornare al fossile’. Oggi, ed è sotto gli occhi di tutti, paghiamo la miopia delle destre in tema di rinnovabili, per le quali auspichiamo un piano di investimenti massicci”.