Altare. La mazzata per le aziende energivore del savonese è in parte già arrivata e nell’immediato autunno-inverno porterà ad effetti negativi per l’impennata dei rincari sull’energia. Il caso più eclatante è quello delle Vetrerie Bormioli di Altare, che occupa in tutto 260 dipendenti.
Nel recente incontro con le organizzazioni sindacali di categoria l’azienda ha sviscerato i numeri: nel 2021 il costo per l’energia è stato di 50mln di euro, nel 2022 sarà di 200mln, dunque un aumento record di ben 150mln di euro per le casse del gruppo industriale.
Conseguenze? Dal 24 ottobre è stato annunciato lo stop al nuovo forno di Altare, un fermo di almeno 4 mesi, resterà in funzione solo il vecchio impianto: rischio cassa integrazione per almeno la metà degli addetti, quindi circa 130 lavoratori, senza contare che i 40 interinali in scadenza a settembre non saranno rinnovati.
Ma la preoccupazione va oltre: “Spegnere un forno nuovo potrebbe arrecare un danno al complessivo sistema produttivo aziendale, in vista di una sua ripartenza, senza contare che il gruppo ha stoppato anche l’attività del nuovo forno a Fidenza” afferma Tino Amatiello, segretario provinciale Filctem-Cgil.
“Siamo di fronte ad una grave situazione di crisi, che potrebbe aumentare nei prossimi mesi con pesanti ripercussioni su occupazione e tenuta sociale” aggiunge.
“E’ previsto un incontro a livello nazionale con Assovetro per capire esattamente il quadro prospettivo legato al caro energia” conclude.
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