Reazione

Funivie, Cgil: “Proroga cassa integrazione e tempi certi sul ripristino dell’impianto”

Il sindacato chiede un incontro al commissario sui lavori di ripristino e garanzie sugli ammortizzatori sociali

Funivie Savona

Savona. “Bene la revoca della concessione, con il passaggio all’Autorità di Sistema Portuale come avevamo richiesto da tempo, tuttavia resta la pesante incognita della cassa integrazione, in scadenza il prossimo 15 novembre”. Così Simone Turcotto, della Cgil savonese, in merito alla vertenza di Funivie Spa.

Con la revoca della concessione a Italiana Coke, infatti, il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure occidentale diventa incaricato della gestione diretta dell’impianto funiviario.

“Inoltre, su prospettive di proroga degli ammortizzatori sociali, almeno fino a fine anno, non si comprende ancora chiaramente i meccanismi applicativi del decreto di luglio sui Trasporti – aggiunge -. Resta poi la questione dell’impianto, che non partirà certo dal 1 gennaio, quindi ad ora i lavoratori sono nella totale incertezza”.

Il riferimento è al ritardo nell’avvio dei lavori di ripristino della linea previsti per l’inizio dell’estate, in attesa di uno sblocco delle risorse economiche per la realizzazione dei lavori propedeutici al ripristino dell’infrastruttura: “Su questo abbiamo già chiesto un incontro al commissario per capire i nuovi tempi dell’inervento, che potrebbe concludersi non a gennaio ma nella prossima primavera”.

“La revoca della concessione a Funivie Spa impone ora di individuare e attuare le procedure di passaggio di tutti i contratti di lavoro in forza alla Società Funivie Spa alla gestione commissariale e richiedere un intervento urgente e non più differibile del Ministero per sbloccare la situazione ed avviare il progetto di rilancio dell’impianto funiviario”.

Un rilancio che passa anche da una ipotesi di potenziamento della linea, sollecitato dagli stessi sindacati nell’ambito di possibili finanziamenti a disposizione per la strategica filiera delle rinfuse nel savonese: “Ad ora i soldi non ci sono, se non per il ripristino, auspichiamo quindi che possano arrivare soluzioni migliorative con il nuovo governo. Questo, naturalmente, affiancato alla indispensabile proroga della cassa integrazione che deve essere garantita fino a quanto l’attività produttiva non tornerà regolare” conclude l’esponente sindacale.

Anche il segretario provinciale Andrea Pasa aggiunge: “Il tempo è veramente scaduto e si è arrivati a questa situazione di stallo per la latitanza di Ministero e governo. Le istituzioni locali hanno fatto la loro parte, ma ora serve una svolta che possa dare finalmente prospettive certe”.

“Oltre ai contratti in essere, l’Autoritò portuale dovrà garantire le retribuzioni e/o sollecitare una schiarita, anche procedurale, sugli ammortizzatori sociali. E poi espletare un bando per la gestione dell’impianto, considerando che si è già fatto avanti un gruppo di imprenditori locali della portualità e della logistica che rappresenta una soluzione ideale” conclude.

Ma la preoccupazione resta proprio sulle tempistiche di questa lunga e complessa vertenza industriale, sia sul fronte gestionale, quanto su quello delle tutele ai lavoratori e dell’intervento di ripristino dell’impianto.

Intanto, anche la vicenda di Funivie sarà all’ordine del giorno del prossimo incontro in Provincia di Savona, convocato per il 6 ottobre, con al centro le crisi industriali del savonese.

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