Finale Ligure. Brutta notizia quella ricevuta dal Finale questa mattina: le partite casalinghe si dovranno disputare a porte chiuse fino a nuovo ordine.
La decisione del Prefetto si basa sulla presenza di una transenna, non pericolosa ma la cui presenza ha fatto reputare inagibile la tribuna.
Ma come mai?
Quando nel 2017 il Finale ha svolto il campionato di Serie D, c’era stato un sopralluogo di una commissione per vedere se tutto fosse in ordine. Tuttavia l’esito sulla tribuna fu il seguente: una parte parte di essa non era idonea a poter accogliere persone, quindi era necessario costruire una transenna per renderla sicura.
Si è andati avanti per diversi anni e, siccome si tratta di straordinaria amministrazione, il Comune aveva due alternative: o rimediare sostituendo i pezzi giudicati inagibili, oppure rifarla completamente da zero con un lavoro che prevede un’ingente spesa.
Nel frattempo venivano emesse varie ordinanze che permettevano così di poter disputare regolarmente le partite ogni domenica. Ora però la Prefettura ha dato un ultimatum: ce ne sono state troppe, non c’è l’agibilità della struttura per aprirla al pubblico.
Il sodalizio attende ulteriori disposizioni così da poter valutare le varie opzioni, tra cui in casi estremi quella di trasferirsi in un altro campo per le gare ufficiali.
Intanto c’è il commento del primo cittadino finalese, Ugo Frascherelli: “Le tribune furono realizzate intorno agli anni Cinquanta e non si è trovato il collaudo dell’epoca. Riteniamo che ci sia, ma nei documenti non è presente. Per cui qualche anno fa la commissione che deve rilasciare l’agibilità, nella quale sono coinvolti anche i vigili del fuoco, non collaudò l’opera ritenendo necessario la revisione delle stesse tribune. L’amministrazione ha previsto di rifarle, ma l’investimento è importante e vorremmo farlo in un modo che abbia un senso: spogliatoi sottostanti, un bar e altre operazioni strutturali che rendano l’impianto moderno e facilmente fruibile. E io in questi anni ho fatto un’ordinanza, che è stata fatta per anni da sindaci di città come Genova e Milano, riducendo lo spazio occupabile rendendo di volta in volta agibile una parte per un numero estremamente minore alla capienza massima di 2000 persone“.
E allora la decisione della Prefettura: “In questi anni ho deciso di reiterarla, ma mi è stato fatto presente che un’ordinanza, che è un provvedimento d’urgenza, non può essere reiterata: bisognava realizzare immediatamente l’intervento. Come ho detto al presidente Cappa, noi cercheremo di convocare una commissione per vedere se è possibile ottenere l’agibilità per quella piccola porzione di tribuna e, al tempo stesso, di realizzarle in un prossimo futuro. Sui termini devo essere cauto, siccome bisogna coinvolgere una serie importante di enti: al giorno d’oggi è più complicato ottenere le autorizzazioni rispetto a fare le cose”.
Un chiarimento doveroso però è stato fatto: “Il dato è semplicemente formale, non sostanziale: non c’è alcun pericolo per l’incolumità delle persone, il luogo è assolutamente sicuro, ma il Prefetto giuridicamente ha ragione. Quindi per un periodo che io spero sia il più breve possibile, gli spalti non saranno utilizzabili“.