Altare. Da questa mattina, massimo primo pomeriggio, verrà chiusa in entrambe le direzioni via XXV Aprile, nel tratto che affianca gli edifici dell’ex Savam. Interdetta la circolazione veicolare e pedonale anche in via Cesio, in corrispondenza del forno Oscar. Una decisione, come si legge nell’ordinanza del sindaco Roberto Briano, presa per “la tutela e l’incolumità dei cittadini”.
Ieri, infatti, il lungo sopralluogo dei fabbricati dell’ex vetreria altarese da parte dei vigili del fuoco, che si sono avvalsi anche di droni per visionare le condizioni degli edifici. Presenti anche l’amministrazione e i tecnici del Comune, la polizia locale e la società proprietaria delle aree, ovvero Città del Vetro.
A seguito dei controlli, il verbale ha attestato una potenziale pericolosità delle strutture, in particolare dei due forni, con la conseguente esigenza di interdire la viabilità. Il sindaco Briano ha così deciso di firmare l’ordinanza e di chiudere le due vie, ad una ventina di giorni di distanza dal documento che invitava i liquidatori di Città del Vetro a mettere in sicurezza l’area.
Una decisione, come lui stesso ammette, “per nulla semplice”. La chiusura, infatti, divide in due il paese: costringendo chi si trova nella zona della stazione ferroviaria di attraversare la galleria Fugona sulla Sp29 per raggiungere il centro storico e viceversa oppure optare per la Sp5 (in mattinata è stato concordato con Tpl un percorso alternativo degli autobus, che prevede una fermata al campo sportivo per chi abita dalla stazione).
Una decisione che diventa ancora più difficile considerando che i tempi non saranno brevi: “La società ha due settimane per effettuare la perizia statica degli edifici, se non lo farà toccherà al Comune. Inoltre non è detto che non venga chiesta una nuova controperizia. Difficile quindi al momento dare delle tempistiche, soprattutto non conoscendo quale sarà l’esito e quali lavori dovranno essere fatti. La situazione è complessa, il rischio potrebbe essere di avere la strada chiusa per tutto l’inverno”.
Un rischio che, secondo il primo cittadino, non solo “rappresenterà un grande danno economico per le attività, a cui cercheremo di andare incontro”, ma anche a livello sanitario: “Durante l’anno – sottolinea – , solitamente la galleria Fugona viene chiusa per 40-50 giorni e il traffico dirottato nel centro del nostro paese. Bisogna poi considerare che un tratto della Sp5 è ancora ad una corsia a causa della frana dello scorso 4 ottobre. Si tratta di un’area fragile che in caso di forti piogge potrebbe cedere nuovamente. Senza dimenticare l’autostrada che non è detto che sia aperta, sia per lavori che per le possibili nevicate. Per esperienza quando ci sono stati problemi, la nostra strada è sempre stata usata come sfogo per le autovetture, quindi avere una bretella in meno potrebbe essere un grosso problema. Mi domando infatti come potrebbero i cittadini raggiungere velocemente l’ospedale se si verificassero queste condizioni. Ed io non voglio avere sulla coscienza nessuno. Non escludo da parte degli altaresi degli atti di forza nel caso le cose non cambiassero in tempi brevi”.
La richiesta del sindaco è infatti di trovare al più presto una soluzione: “Tutti gli enti dovranno prendersi le proprie responsabilità, alcuni hanno lasciato il Comune da solo a combattere contro i mulini a vento. Tutti insieme dobbiamo trovare la soluzione giusta, in primis Comune e proprietà, ma poi a cascata anche tutti gli altri”.
L’appello è rivolto anche alla Soprintendenza, sugli edifici storici infatti sono presenti dei vincoli che ne impediscono la demolizione: “spero vengano il prima possibile a vedere la situazione oppure che visionino i filmati dei vigili del fuoco per rendersi conto in che stato versano le strutture in modo da prendere una decisione su come mettere in sicurezza la zona”.
Su questo aspetto, però, il sindaco ci tiene ad evidenziare: “Non è che da un momento all’altro cadrà tutto, i vigili del fuoco hanno fatto il loro sopralluogo evidenziando le problematiche a livello visivo, ma sarà necessaria una perizia per capire la vera entità del danno. Dobbiamo quindi cercare di non essere catastrofici”.
Questa mattina Briano invierà una lettera al prefetto, nella quale – dice- chiederà “un sopralluogo su Città del Vetro e una mano per fare in modo che questi vincoli, alcuni eccessivi, una volta per tutti possano essere rivisti in tempi brevissimi. Sono davvero stufo”, dichiara.
Per giungere il più presto possibile ad una soluzione, secondo il sindaco, deve esserci un lavoro di squadra tra amministratori e istituzioni: “Solo collaborando potremmo farcela. Ho sentito anche la Provincia, ringrazio il presidente Olivieri per la disponibilità dimostrata. Ma credo che il problema non sia solo di Altare, ma dell’intera Valbormida. Dobbiamo essere uniti sotto un’unica bandiera anche se non lo siamo a livello di fede politica, e dobbiamo farlo per il bene del nostro territorio”.
“Se continuiamo così – conclude Briano – i nostri comuni spariranno, la gente andrà via. Non facciamo solo parole, ma facciamo i fatti. Noi come amministratori abbiamo il dovere e l’onere di farlo. Mi scuso con i cittadini e chiedo loro di avere pazienza. Io metto a disposizione il mio numero di telefono per qualsiasi delucidazione, a breve organizzeremo anche un incontro con la cittadinanza”.
Il sindaco poi cerca di essere ottimista: “Speriamo che questo sia un inizio sfortunato per un futuro di sviluppo dell’area. Dobbiamo uscirne vincitori, la parte da gigante però chiaramente deve farla la proprietà”, conclude.
leggi anche

Altare, grido di dolore di bar e negozi: “Strada chiusa per l’ex Savam, Covid e caro energia: come possiamo reggere?”

Ex Savam pericolante, c’è uno spiraglio per la demolizione: la Soprintendenza apre all’ipotesi

Altare, il Comitato per l’ex Savam alla Soprintendenza: “Tempi rapidi e disponibilità alla demolizione”

Ex Savam pericolante, Circolo FdI Val Bormida: “Situazione di emergenza viaria. Si attivino Regione, Provincia e Ministero”

Ex Savam pericolante ad Altare, arriva la perizia di Città del Vetro: prossima settimana sopralluogo delle istituzioni
