Resa dei conti

Consiglio regionale, Stefano Anzalone si dimette dal gruppo di Cambiamo: primo scossone dopo le elezioni

Le ragioni dell'addio: "Il progetto di Toti ha perso vigore, abbiamo 123mila elettori in meno". Il governatore ai suoi: "Dobbiamo decidere cosa fare da grandi"

anzalone toti

Liguria. L’annuncio arriva mentre è ancora in corso la riunione convocata da Toti coi componenti del suo gruppo: “Con rammarico comunico le mie dimissioni dal gruppo consiliare in Regione Liguria Cambiamo con Toti Presidente. Tale decisione scaturisce dopo lunghi mesi di profonda riflessione sull’ efficacia del progetto politico di creare un nuovo e ampio contenitore di idee e proposte rivolte all’area sociale e politica dei moderati”. Con queste parole affidate a un comunicato stampa in serata il consigliere regionale Stefano Anzalone è il primo (e per ora l’unico, ufficialmente) ad abbandonare la nave dopo la débacle elettorale di Noi Moderati alle ultime elezioni politiche.

L’ultima delle mie preoccupazioni è che qualcuno possa lasciare la Lista Toti dopo i risultati elettorali. La libertà individuale fa parte di quei principi costituzionali che non vanno modificati”, aveva detto questa mattina il presidente ligure interpellato su una possibile fuga di consiglieri.

E ancora: “Dovremo fare una riflessione, a partire da stasera: la Lista Toti è il nerbo di questa amministrazione, ha fatto parte di quel progetto politico di Noi Moderati che ha lasciato risultati non soddisfacenti per nessuno, ma credo che nessuno possa puntare il dito ed ergersi a giudice. Tutti sono responsabili quando la politica non funziona come si deve, ma la Lista Toti ha il compito di portare in fondo la legislatura regionale, attuare quello che abbiamo promesso ai cittadini, rispettare gli impegni presi di riforme e di miglioramento della regione. Credo che nessuno si sottrarrà a questo compito”.

Ma il progetto di Toti, è la critica di Anzalone, “nel corso di questi ultimi due anni ha inesorabilmente perso vigore e abilità nell’avanzare e proseguire l’unificazione dei moderati, che si è rovinosamente palesato con il risultato di queste elezioni politiche nazionali, dove il cartello elettorale Noi Moderati ha raggiunto in Liguria poco più del 2%, passando da oltre 141mila voti ad appena 18mila con una perdita netta di consenso popolare di ben 123mila elettori liguri”.

Qualcuno seguirà il transfuga Anzalone nei prossimi giorni? “Può darsi – risponde lui, interpellato da Genova24 -. Ci possono essere altri colleghi, in politica tutto ci sta“. Per ora l’ex assessore allo Sport della giunta Doria, all’epoca esponente dell’Italia dei Valori, assicura che continuerà “a supportare e sostenere gli amici della coalizione di centrodestra e il presidente Giovanni Toti nella guida della nostra amata regione”. Il passaggio sarà al gruppo misto, ma non è escluso che, in caso di ulteriori defezioni dalla lista arancione, possa nascere una nuova formazione chiamata Progresso Ligure, dal nome del movimento politico fondato dallo stesso Anzalone.

Nel frattempo l’esperienza degli arancioni in Liguria potrebbe evolvere in qualcosa di più “strutturale”, come ha suggerito lo stesso Toti nelle scorse ore: “Per quanto riguarda Regione Liguria, l’orizzonte è di tre anni: bisogna che le classi dirigenti di quel mondo civico, fatto dalla lista Toti ma anche dalle liste genovesi, spezzine, imperiesi e di altri territori che hanno avuto grandi successo nei mesi passati e hanno costituito il nerbo della maggioranza di centrodestra, si interroghino su che cosa vogliano fare da grandi“. Il risultato di Noi Moderati “non è soddisfacente neppure in questo territorio, penso che una riflessione vada necessariamente aperta. Il che non cambia le prospettive del governo regionale né di quelli comunali, che vanno avanti”.

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