Tagli ai consumi dell’elettricità durante le ore di punta. La Commissione europea si appresta a varare il nuovo pacchetto di misure per far fronte al caro energia, volte ad ottenere un consistente risparmio energetico. Ma non solo, l’Ue punta anche sulla tassazione straordinaria degli extra-profitti delle compagnie energetiche e il contributo di solidarietà. Grande assente tra i punti principali della bozza che sarà discussa e approvata martedì il price cap, il tetto al prezzo del gas, su cui la Norvegia si è detta contraria, anche se la questione sarebbe ancora aperta.
Secondo i documenti visionati dalle agenzie di stampa, “il target obbligatorio dovrebbe risultare dalla selezione di una media di 3-4 ore di picco” individuate “per ogni giorno feriale” sulla cui scelta gli Stati membri hanno “un margine di discrezionalità”. La fascia oraria in cui tagliare i consumi “potrebbe includere anche quelle nelle quali la generazioni di elettricità da fonti rinnovabili è bassa”.
Il target della riduzione dei consumi non è quantificato nella bozza e sarà oggetto di dibattito anche nella mattinata di domani, quando si riunirà il collegio dei commissari. La settimana scorsa l’orientamento della Commissione era quello di una riduzione del 10%. La quantificazione del taglio mensile viene fatta con il raffronto con lo stesso mese nel “periodo di riferimento”, basandosi sulla media dei consumi dei cinque anni precedenti al periodo 1 novembre-31 marzo nel quale l’Ue chiede il taglio della domanda.
La bozza propone anche un limite obbligatorio ai ricavi degli operatori che producono energia da rinnovabili, nucleare e lignite, cioè diverse dal gas. Il limite si applicherà ai ricavi per megawattora di elettricità prodotta. Le eccedenze di ricavi derivanti dall’applicazione del cap dovranno essere girate a cittadini e imprese “esposti a prezzi elevati dell’energia elettrica”, con gli Stati a decidere le misure redistributive più adatte.
Tra le misure al vaglio c’è anche l’obbligo di incentivare i contratti di acquisto a lungo termine, che servono a iniettare liquidità nel mercato delle rinnovabili. Gli Stati potranno anche condividere l’extragettito e estendere alle Pmi i prezzi regolati. Infine, si legge nella bozza, gli Stati membri saranno obbligati a introdurre un contributo di solidarietà eccezionale e temporaneo per l’industria fossile, “sulla base dell’utile imponibile realizzato nell’anno fiscale 2022” e solo in quell’anno.
Intanto scende il prezzo del gas sul mercato di Amsterdam. In chiusura di seduta il Ttf, che è il riferimento per il metano europeo, ha perso 7,97% arrivando sulla soglia dei 190 euro (190,59 euro al megawattora) alla vigilia della presentazione del pacchetto di misure della Ue per far fronte alla crisi energetica e al caro energia.