Il presidente Cannella ha promesso un paio di “colpi esotici” per rinforzare la squadra. Nel frattempo, il Savona dovrà fondare buona parte dei suoi successi sulla solidità difensiva. In attacco e a centrocampo non sono molte le soluzioni. Questo è quanto emerso dalla partita pareggiata 0 a 0 contro la Vecchiaudace Campomorone.
In difesa, infatti, hanno ben figurato i due centrali Apicella e Quintavalle, con quest’ultimo che lascerà man mano il posto a Matteo Matarozzo e, si spera, all’ex Carcarese Edoardo Moresco. E non sono stati da meno gli esterni Fancellu ed Esposito. Due che avevano offerte in estate ma che sono stati tra i pochi a restare fedeli ai colori biancoblù dopo il ribaltone estivo. Dietro a questo quartetto, c’è la punta di diamante della squadra, anche se sembra un controsenso visto che si tratta del numero uno Carlo Porta.
“Per ora puntiamo a prendere meno goal possibili per capitalizzare al meglio quelli che riusciremo a fare”, afferma Carlo Porta prima di indicare la ricetta, semplice ma imprescindibile, per non sbagliare l’approccio alla Prima Categoria. “Vengo dall’Eccellenza – commenta – ma ci vuole rispetto per tutti perché tutte le categorie sono difficili. Solo così si può fare bene. Ne veniamo da allenamenti duri, i problemi sono sotto agli occhi di tutti. Ci alleniamo sempre con intensità anche quando non siamo al completo. Speriamo di migliorare dal punto di vista del fiato. Contro la Vecchiaudace ci è mancata un po’ di condizione atletica”.
Porta era arrivato in biancoblù sotto la presidenza Mordeglia e insieme al gruppo di giocatori scelto dal ds Grabinski e dall’allenatore Girgenti. A differenza di molti altri, ha deciso di restare con il Vecchio Delfino anche sotto la nuova gestione romana.
“Sono di Savona e per me è un onore giocare per questi colori – spiega-. L’ho voluto tanto e sono contento di essere qui indipendentemente dalla categoria. Chi se n’è andato avrà avuto i suoi motivi. Possiamo divertirci. Non siamo una brutta squadra. Peccato soltanto per Vittori perché dovrà operarsi al crociato. Ma Rapetti ha dimostrato di essere un buon bomber”.