Rito abbreviato

Adesca una 15enne sui social per girare foto e video pornografici: pedofilo condannato a 7 anni e mezzo

La contatta su Instagram, si offre come confidente e la lusinga di complimenti, prima di convincerla a compiere atti sessuali

polizia postale

Liguria. Adesca una 15enne sui social e, approfittando delle sue condizioni di inferiorità fisica e psichica, la convince a compiere atti sessuali anche con sex toys da lui forniti, al fine di produrre foto e video di natura pedopornografica. L’uomo, un cinquantenne del ponente savonese, è stato condannato a sette anni e mezzo di reclusione.

La sentenza di condanna in primo grado è stata emessa dal Tribunale di Genova con rito abbreviato (che prevede la riduzione di un terzo della pena), a coronamento di una complessa indagine della polizia postale di Genova, iniziata a marzo 2021 e coordinata dalla locale procura distrettuale, inerente il contrasto dei reati sessuali via web in danno di minori.

Tutto è iniziato dalla segnalazione fatta da un’applicazione di messaggistica istantanea alla polizia postale di Genova che, al termine di elaborati accertamenti, ha individuato il responsabile, residente tra Albenga e Andora, e lo ha segnalato all’Autorità Giudiziaria che ha immediatamente emesso un decreto di perquisizione informatica a carico dell’uomo.

L’analisi degli apparati informatici sequestrati ha consentito, non solo di rinvenire svariati file di natura pedopornografica e accertare che lo stesso aveva divulgato una ingente quantità di materiale illecito attraverso diverse piattaforme social, ma anche di scoprire che l’uomo era riuscito a rintracciare la minore tramite il social Instagram.

Il cinquantenne poi, una volta contattata la giovane vittima, aveva messo in atto tutte le tecniche tipiche del “predatore” sessuale, offrendosi come confidente, proponendosi come consigliere, e lusingandola con innumerevoli complimenti, cercando al contempo di isolare la vittima dal suo cerchio sociale al fine di assoggettarne la volontà e assicurarsi il suo silenzio, insistendo a più riprese affinché la giovane cancellasse la chat. “Mi sento come il lupo vicino a Cappuccetto rosso, è meglio che nessuno dica niente e che i tuoi amici stiano zitti”, le avrebbe detto in un’occasione.

La vicenda è testimonianza del classico esempio di adescamento di minori: un uomo adulto pronto ad approfittare di ogni minima debolezza adolescenziale per entrare a far parte della vita della vittima e diventare una figura di riferimento per poi manipolarla per soddisfare, via web, i propri impulsi sessuali.

Più informazioni

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.