Puzzle

Politiche 2022, Vazio e Nasuti i nomi del PD savonese: la griglia delle candidature

L'Unione comunale del Pd ha voluto inserire nella rosa per la composizione delle liste anche Aurora Lessi e Mattia Zunino

Partito Democratico Savona sede

Savona. Dopo la segreteria regionale che ha lanciato una mobilitazione popolare per sostenere il PD nella sfida elettorale, anche la segreteria provinciale si è attivata in vista delle elezioni politiche e del voto del 25 settembre. In campo in primis i circoli Dem, ma si punta ad un coinvolgimento più ampio e civico, anche con l’obiettivo di riportare tanti cittadini alle urne.

Il deputato uscente Franco Vazio, vice presidente della Commissione Giustizia alla Camera, e il sindaco di Albissola Marina Gianluca Nasuti. Ecco la rosa di candidature per il savonese proposte dal PD provinciale.

E ancora l’Unione comunale del Pd di Savona ha voluto poi inserire nella rosa per la composizione delle liste anche Aurora Lessi, consigliera comunale a Savona, e Mattia Zunino, figlio dell’ex onorevole Massimo, segretario nazionale dei Giovani democratici.

Tra i nomi in campo, dalla segreteria provinciale del Pd erano arrivati gli inviti alla candidatura di Roberto Arboscello, consigliere regionale, e del vicesindaco di Palazzo Sisto, Elisa Di Padova. Entrambi, però, si sono tirati fuori dalla corsa, lasciando quindi spazio alle candidature messe sul tavolo per il territorio.

Nel puzzle ancora in composizione delle liste resta lo scenario complessivo della Liguria, quindi con le candidature genovesi e dei big liguri, come il ministro Andrea Orlando e l’onorevole Roberta Pinotti.

Giorni decisivi per le scelte dei Dem, considerati i tempi abbastanza stretti imposti dalla data del voto, e in piena estate.

E se Franco Vazio è in attesa di una nuova investitura dai big del partito, ecco i commenti degli altri protagonisti della campagna elettorale Dem, a cominciare dal secondo nome della lista, il sindaco di Albissola Marina Gianluca Nasuti: “Con la rideterminazione dei collegi elettorali uninominali, il levante savonese è stato accorpato al ponente genovese e la provincia di Savona ha ritenuto di fare una proposta. Ho dato la mia disponibilità, e ringrazio il territorio che ha ritenuto di indicare anche il mio nome. Ora la palla passa a Roma”.

Per Aurora Lessi: “Ringrazio le persone del Partito Democratico per la fiducia dimostratami, è una grande responsabilità e onore poter rappresentare il mio territorio. È un segnale importante di rappresentanza dei giovani. Le mie battaglie sono per un reddito minimo e un futuro e lavoro dignitoso per la nostra generazione”.

Invece, eco il passo indietro deciso dal vice sindaco di Savona Elisa Di Padova: “Ho ringraziato di cuore per questa attestazione di stima e fiducia, ma credo ci sia un tempo giusto per ogni cosa. Ho comunicato di non accettare, per continuare il lavoro appena iniziato sulla nostra città. Lo faccio senza alcun indugio: il mandato appena iniziato, l’investimento ricevuto da tutte le persone che hanno scritto il mio nome per Savona, il mio ruolo da vicesindaco e le sfide che ci attendono con l’amministrazione sono troppo importanti e prioritarie. Non sarebbe stato giusto né coerente accettare. Ma sarò impegnata al fianco di chi si candiderà per vincere queste importanti elezioni”.

Stessa decisione per il consigliere regionale Roberto Arboscello: “Tanti cittadini e cittadine, sia all’interno del mio partito sia nella società civile, hanno manifestato grande stima nei miei confronti, proponendo il mio nome come rappresentante di questo territorio in Parlamento. Sono grato di questi attestati, ma voglio annunciare che non chiederò nessuna deroga al regolamento PD e ho comunicato al partito che continuerò il mio lavoro per Savona e la Liguria. In politica occorrono coerenza e chiarezza: meno di due anni fa migliaia di savonesi mi hanno chiesto di portare le istanze del nostro territorio nelle istituzioni della Liguria. Lo sto facendo con impegno e passione e il lavoro da fare sul territorio è ancora molto. Sarò al fianco di chi si candiderà, con tutto il mio sostegno e appoggio, ma nel frattempo continuerò con ancora più energie le nostre tante battaglie”.

Naturalmente, a livello provinciale, oltre che sulla base, il PD punterà proprio sugli amministratori locali ed esponenti in carica del partito per la campagna elettorale e spingere i candidati del territorio.

Movimenti anche sul fronte delle strategie dei partiti a livello nazionale e delle alleanze in vista del voto: Enrico Letta e Carlo Calenda hanno annunciato ufficialmente l’accordo raggiunto tra Pd e Azione che, quindi, correranno insieme nella sfida elettorale. Con loro ci sarà anche +Europa.

Alla base dell’intesa alcune punti cardine: nei collegi uninominali non saranno candidate personalità divisive, come leader di partito, parlamentari ex M5s ed parlamentari ex Forza Italia.

Un accordo “pre matrimoniale” molto preciso quello definito dai partiti: la totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione sarà suddivisa tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione).

Inoltre le parti si impegnano a chiedere che il tempo di parola attribuito alla coalizione nelle trasmissioni televisive sia ripartito nelle stesse percentuali applicate ai collegi.

L’obbiettivo è accrescere la possibilità di ottenere un risultato vincente alle politiche, di contrastare l’avanzata del centrodestra e poi, sul fronte programmatico, una prosecuzione del percorso definito dall’agenda Draghi, dal completamento del Pnrr a una riforma del Patto di Stabilità e Crescita dell’Unione Europea che non segni un ritorno alla stagione dell’austerità.

Nei punti su cui si impegnano a collaborare, Azione e Pd, inseriscono quello di non aumentare il carico fiscale complessivo, di correggere lo strumento del reddito di cittadinanza e il Bonus 110% in linea con gli intendimenti tracciati dal governo Draghi e dare assoluta priorità all’approvazione delle leggi in materia di diritti civili e Ius scholae. Nel programma anche il potenziamento delle rinnovabili e la possibilità di costruire rigassificatori ove necessario.

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