Dall'estate all'autunno

Mauro G. Zunino: “Bene i grandi eventi per la promozione del territorio, dopo Jovanotti tocca alle Frecce Tricolori”

Parla a tutto campo l'ex sindaco di Albenga e presidente onorario dell'Aero Club. "Speriamo che i velivoli tornino in aeroporto"

frecce tricolori genova

Ponente. Il successo del Jova Beach Party a Villanova d’Albenga ha riportato d’attualità il valore delle manifestazioni di grande livello, come ad esempio sono sempre state (pur con connotazioni ovviamente diverse) le esibizioni delle Frecce Tricolori. Ne parliamo con il comandante Mauro G. Zunino, ex sindaco di Albenga e presidente onorario dell’Aero Club Savona e della Riviera Ligure, anche perché la PAN (Pattuglia Acrobatica Nazionale) tornerà a volare sulla Riviera di Ponente sabato 1 ottobre ad Alassio (ma già ci sarà spettacolo al venerdì per le prove) e il giorno successivo a S. Stefano/Riva Ligure. Sarà il clou degli eventi autunnali.

Comandante Zunino, lei ha sempre sostenuto il valore delle manifestazioni di alto livello nella promozione del territorio…

“Sì, e il Jova Beach Party lo ha confermato. Ora tocca di nuovo alle Frecce Tricolori”.

Lei fu l’artefice dei primi Air Show. Ha quarant’anni di volo, oltre trenta di presidenza dell’Aero Club. Ricordi? Bilanci?

“Molti, dalle prime esibizioni su Villanova al traguardo delle 25, con l’ingresso del generale Cesare Patrono alla direzione degli eventi. Cominciammo nel 1980, fu quasi un atto di incoscienza, dietro lo sprone di alcuni amici appartenuti alle Frecce Tricolori come Molinari, Purpura, Montanari. Un successo inaspettato, con oltre 40 mila spettatori. La seconda e la terza edizione salirono a 50 e 70 mila spettatori. Dal 1983 le nuove norme di sicurezza ci portarono a svolgere gli eventi sul mare, con circa 100 mila spettatori certificati alla volta. Alassio, anfiteatro aperto sul mare, è sempre stato lo scenario migliore. Ma bisogna anche ricordare le tante manifestazioni collaterali, a cominciare da quella per i diversamente abili, senza dimenticare l’input per la salvaguardia dell’aeroporto”.

Quale è stato l’evento che le ha dato più soddisfazioni?

“Il primo ad Albenga nel 2002. Ricordo la gente sui tetti, sul monte, sulle imbarcazioni, durante le cinque ore di Air Show. Da allora molti sono sempre stati vicini a queste iniziative e per tutti va citato l’allora ministro Claudio Scajola”.

Con il Jova Party abbiamo vissuto un rapporto sinergico tra amministratori, con il noto campanilismo ligure accantonato.

“Se non si fa squadra non si vince mai. I rapporti, il coinvolgimento devono essere totali. Lo dico per esperienza personale, vissuta già dal 1980 con alcune amministrazioni che credettero nel risultato, così come per l’Aero Club d’Italia e l’Aeronautica Militare. È poi fondamentale il coinvolgimento del personale, dei collaboratori, dei volontari, dei dipendenti, degli organi di stampa”. 

In tutte le cose ci sono luci e ombre. Vediamo queste ultime.

“A giugno, in occasione dell’Air Show di Imperia, i velivoli delle Frecce sono stati rischierati non in aeroporto ma davanti alla Piaggio. Mi auguro che per gli appuntamenti di ottobre si torni all’antico, in aeroporto e all’Aero Club, per permettere le manifestazioni collaterali, come detto a iniziare da quella per i diversamente abili, il ‘Volere Volare’ lanciato dal sindaco Balestra, il ‘Porte aperte in aeroporto’ con i giovani che potevano vedere gli aerei da vicino, il simulatore di volo, la partecipazione delle scuole. Inoltre si sono persi eventi come ‘Reves de Gosse’ con oltre 200 bambini portati in volo gratuitamente”. 

Perché secondo lei è accaduto tutto questo? 

“La concessione ai privati, pur condivisibile, deve prevedere alcuni passaggi fondamentali nell’interesse della collettività, come il supporto agli eventi, la promozione, i minimi servizi per l’aviazione generale, il rispetto dell’attività sociale e didattica dell’Aero Club e molto altro ancora. Anche se oggi la burocrazia è più accentuata, occorre avere rapporti solidi con le pubbliche amministrazioni, la Camera di Commercio, Enac ed Enav, l’Aero Club oltre ovviamente al ruolo dei privati. Si riaffaccia il Comitato Tutela dell’aeroporto con Fiorenzo Timori e il presidente dell’Aero Club d’Italia Giuseppe Leoni: può essere uno spunto interessante”.

Lei che ruolo può avere?

“Sia ben chiaro che non ho alcuna ambizione ne’ potrei averla. Tra l’altro i miei impegni di lavoro mi assorbono sempre di più. Ma se a qualcuno interessano la mia esperienza e la mia opinione su aeroporto e Aero Club, non mi sottrarrò a un confronto franco e leale di cui credo ci sia bisogno perché le cose da valutare sono molte. Ma siamo partiti dal Jova Party, credo che possa bastare”.

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