Caos e disagi

Il “calvario” al pronto soccorso, il caso Santa Corona e le reazioni sulla sanità savonese

Boom di accessi e infiniti tempi di attesa per i pazienti in un articolo del "Corriere della Sera". Asl 2: "Nessuna emergenza"

Pietra Ligure. IVG.it lo ha documentato nel corso di questa estate, che hanno confermato le preoccupazioni sul boom di accessi al pronto soccorso dell’ospedale di Pietra Ligure, punto di riferimento di un vasto comprensorio che nei mesi estivi vede un bacino di utenza triplicato.

Non sono mancate segnalazioni rispetto a forti disagi rispetto ai tempi di attesa, il caos in corsia con le barelle, un afflusso ingestibile nonostante gli sforzi del personale medico e sanitario del reparto pietrese, sottoposto ad una dura mole di lavoro. La conferma arriva dai dati e dagli interventi sanitari, sia rispetto a Savona quanto nella considerazione, sempre al centro della querelle politica sulla sanità savonese, della mancata riapertura del pronto soccorso di Albenga che avrebbe alleggerito l’afflusso in massa al nosocomio pietrese, evitando criticità che hanno riguardato numerosi pazienti.

Ora la vicenda torna alla ribalta per un reportage del “Corriere della Sera”, dal titolo: “Una giornata infernale al Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure…”, realizzato dal giornalista Gianni Santucci, che ha dovuto in prima persona ricorrere alle cure del pronto soccorso pietrese dopo un malore. Tra i punti sollevati dall’articolo i numeri sanitari tra l’ospedale Santa Corona e il San Paolo rispetto agli accessi e al personale a disposizione. Nel merito, in realtà, il raffronto puramente “cittadino” evidenziato tra Savona, come città capoluogo, e Pietra Ligure (8mila abitanti) non è esattamente corretto in quanto lo stesso nosocomio pietrese risponde al ponente savonese e ligure.

Inoltre, oltre a giornate più critiche con code di ambulanze davanti all’ingresso del pronto soccorso pietrese, alcune in arrivo sono state dirottate per casi meno gravi, e se possibile dal punto di vista logistico, proprio al San Paolo di Savona.

Alcuni estratti dell’articolo evidenziano le singole tappe del “calvario”, dal triage “con l’infermiera che incarna a pieno il concetto di multitasking, che pur avendo impiegato mezz’ora per una procedura da pochi minuti non ha mai derogato a una gentilezza estrema, che ha dispensato calma e sorrisi, distribuito la sua arte di problem solver – sottolinea l’autore dell’articolo – E che in questo lunedì mattina di (solito) marasma, s’è lasciata sfuggire solo un ironico/sconsolato… ‘Se alle 10 va già così, mi suicido’…”.

“A scolpire nel marmo in maniera indelebile la situazione del nosocomio pietrese i numeri inequivocabili nel confronto con l’ospedale di Savona (58 mila abitanti) che con i suoi “20 medici, 46 infermieri, 27 operatori socio-sanitari dovrebbe essere, magari per luogo comune, il punto di riferimento dell’emergenza sanitaria. E invece no. Finisce quasi tutto sull’altro polo, cioè il pronto soccorso di Pietra Ligure (8 mila abitanti): che geograficamente è il vero centro della provincia, e che in una parte d’Italia dove spostarsi d’estate sull’Aurelia è un terno al lotto, con i suoi 21 medici, 57 infermieri e 15 Oss diventa un imbuto” aggiunge l’articolo.

E poi la questione dei dati: “Alle 10 del 22 agosto il pronto soccorso di Pietra sta trattando 45 pazienti (2 codici rossi), Savona 23 (un codice rosso). La sproporzione, col passare della giornata, sarà sempre più abissale – si legge ancora nell’articolo – Alle 12, a Pietra i pazienti sono arrivati a 57, a Savona sono scesi 21”. E tra aneddoti frutto di una estenuante attesa l’orologio scorre alle 15: “Picco di pazienti – evidenzia la firma del Corriere – 28 in attesa, 36 in trattamento. In tutto, fanno 64. In quel momento, più del doppio di Savona”.

Non manca il riferimento alla riapertura del Pronto Soccorso di Albenga e alla protesta “Senza pronto soccorso si muore”, con una stoccata alla Regione che ha sempre dichiarato che sarebbe sovradimensionato… “Dichiarazioni per cui, a leggere i numeri di una giornata di inizio settimana al Santa Corona, permane un pizzico di perplessità” sottolinea l’autore del “Corsera”.

“Dopo cinque ore di attesa, chi scrive lascia il Santa Corona sentendosi meglio ma “con ancora molte persone davanti”: la conclusione emblematica di una situazione insostenibile. In tutto ciò, “Perfetta rappresentazione di quel paradigma che rende insopportabile l’Italia”, commenta il giornalista, emerge nitida la grande professionalità di tutte le personalità che compongono lo staff sanitario “che con l’impegno e con l’ingegno – scrive Santucci – compensano decisioni e scelte politiche che hanno trasformato il loro posto di lavoro in una trincea…”.

Inevitabili, tuttavia, le reazioni rispetto a quanto raccontato, che rispecchia l’andamento più difficoltoso di questa estate 2022. Tra queste quella del dottor Marco Bertolotto, ex direttore del reparto di Terapia del Dolore del Santa Corona: “Corriere del Sera di oggi, pagine 24 e 25. Eppure a sentire chi governa la sanità, sta funzionando tutto al meglio. Si vergognino e imparino ad ascoltare i cittadini e gli operatori sanitari!”.

“L’articolo descrive una normale giornata in un qualsiasi pronto soccorso italiano, con poco personale (e sarà sempre meno quello che ci vuol lavorare) ormai oberato di problematiche che di urgente hanno poco o nulla – afferma la consigliere di minoranza a Pietra Ligure Silvia Rozzi, che da operatore sanitario vive ogni giorno la situazione reale -. Il sistema così com’è non è più sostenibile, è evidente, ma se pensiamo che questo sia il metodo giusto per cambiare le cose ci sbagliamo. Costruiamo alternative al pronto soccorso ed educhiamo la cittadinanza, senza fomentarla contro un sistema che, in prima linea, non vede la politica ma uomini e donne con una divisa sempre più difficile da indossare” conclude.

“Ad inizio estate Grande Liguria inascoltata diceva che affrontare la stagione con due PS chiusi (Albenga e Cairo) sarebbe stato rischioso. Oggi leggiamo che la situazione da girone Dantesco del dea di secondo livello al Santa Corona è persino diventata oggetto di un articolo del Corriere della sera. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa l’assessore regionale alla sanità di questa brutta figura,a livello nazionale. E già che ci siamo anche i partiti che sostengono la maggioranza in Liguria dovrebbero leggere l’articolo e vergognarsi…”

“Da mesi il personale vive in trincea affrontando ogni giorno con professionalità e spirito di sacrificio una situazione diventata insostenibile”.

“La campagna elettorale per le politiche è iniziata e tutti promettono cose mirabolanti, ma a noi e ai cittadini ci basterebbe che qualcuno si facesse carico di risolvere questa situazione. Perché gli operatori i cittadini si meritano di essere considerati con il dovuto rispetto”.

E non sono mancati vari commenti social rispetto alla situazione di assistenza e cura al Dea di II livello pietrese, nell’ambito complessivo della gestione sanitaria provinciale e regionale.

All’articolo del Corriere della Sera, risponde il direttore generale di Asl 2 Marco Damonte Prioli: “Non c’è alcuna situazione da ‘trincea’ né di ‘delirio’ al Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, ma una gestione ordinaria, attenta e costantemente monitorata degli accessi che, trattandosi di una località turistica, aumentano nei mesi estivi. L’articolo descrive una giornata ordinaria nel Dea di secondo livello di riferimento per la provincia di Savona, che è attrezzato in termini di personale e dotazioni tecnologiche per far fronte a grandi emergenze e a tutte le ‘patologie tempo-dipendenti’ come infarti o ictus”.

“In particolare – spiega – il 22 agosto è stata una giornata caratterizzata da un significativo afflusso di pazienti, gestiti al meglio grazie a tutto il personale medico e infermieristico che ringrazio per la grande professionalità e l’impegno quotidiano nel garantire una risposta puntuale ai bisogni di salute dei cittadini. Quel giorno gli accessi complessivi al Pronto Soccorso di Pietra sono stati 176, assolutamente paragonabili ai 172 registrati al Pronto Soccorso di Savona. Un numero analogo ai 167 accessi registrati il 22 agosto del 2019, pre-pandemia, quando era operativo anche il Punto di Primo Intervento dell’ospedale di Albenga (declassato da Pronto soccorso dieci anni fa) dove oggi è aperto nelle ore diurne un ambulatorio di primo intervento gestito dai medici di medicina generale per garantire un’assistenza territoriale qualificata ai cittadini con patologie lievi, a bassa complessità. Dal 20 luglio scorso e fino al 15 settembre, abbiamo aperto analoghi ambulatori anche presso i due Pronto soccorso di Pietra Ligure e di Savona per l’assistenza ai codici bianchi, quindi a pazienti con patologie lievi”.

“La difficoltà del Pronto Soccorso di Pietra Ligure – afferma Prioli – non è dunque legata alla capacità di presa in carico dei pazienti, costantemente garantita, quanto, piuttosto, alla carenza di spazi destinati alle sale d’attesa e ai percorsi interni: per questo entro l’estate prossima saranno ampliate le aree destinate al reparto di emergenza, in vista, poi, della realizzazione del progetto del nuovo Santa Corona, con un finanziamento regionale di 148 milioni di euro. Prosegue inoltre il lavoro per potenziare la rete dell’assistenza territoriale, indispensabile per ridurre i cosiddetti ‘accessi impropri’ ai pronto soccorso, attraverso gli ospedali di comunità finanziati dal Pnrr e anche attraverso i Centri Salute presenti sul territorio della provincia di Savona”, conclude.

leggi anche
Generico agosto 2022
L'intervento
Caos Santa Corona sul Corriere, Storti: “Articolo con imprecisioni, sul pronto soccorso di Savona gravitano 155mila abitanti”
pronto soccorso ospedale santa corona pietra ligure generica
La posizione
Santa Corona, Cortassa (Spes): “Condizioni di lavoro ingestibili per il personale del pronto soccorso”

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.