Molti di voi sono in vacanza e finalmente possono attendere il sole che tramonta all’orizzonte, per sedersi in un bel locale vista mare (o lago, o montagna, o ciò che preferite) e ordinare un drink corroborante: un cocktail che rinfreschi, ma che sia anche l’inizio di una serata all’insegna del piacere.
Nel momento della scelta, però, scatterà in molti di voi, l’effetto pizza: leggerete la carta dei drink da cima a fondo, ma con l’alto rischio di ordinare un qualcosa che conoscete bene, una sorta di zona di confort degustativa che, però, vi priva di nuove sensazioni ed emozioni.
E quindi bando alla pigrizia, andiamo alla ricerca di cocktail perfetti per questa stagione, che magari non conoscete tutti o che da tanto non li riassaggiate.
PALOMA: Cocktail simbolo della cultura popolare che ci accompagna alla scoperta del Messico più autentico. Al contrario di quello che si può pensare, non è il Margarita il drink più richiesto e sorseggiato in Messico, ma è il Paloma, la cui freschezza riecheggia di note di pompelmo, con una base alcolica di Tequila Blanco, e una leggera frizzantezza, data dalla soda al pompelmo che lo rende molto beverino (in molti locali usano il succo di pompelmo, aggiungendo soda neutra).
MAI TAI: è un classico drink a base di rum, orange curacao, lime e orzata. Il cocktail è nato nel 1944 nel sancta sanctorum del Trader Vic’s di Los Angeles. Il suo nome in lingua tahitiana significa semplicemente buono, perché non serve aggiungere altro. Il Mai Tai è un cocktail molto alcolico, potente, asciutto, con un buon sottofondo fruttato, ma dove il sapore del rum, chiaro e scuro, è predominante, come avrete già intuito per un Mai Tai perfetto, la qualità del rum è fondamentale.
HURRICANE TIKI: Questo piacevole cocktail nasce negli anni 40, a New Orleans, in un famoso night club ad opera di Pat o’Briens. La forza di questo cocktail, che di base è molto semplice (e pertanto viene considerato appartenente al secondo filone dei Tiki drinks, quando questi divennero molto più semplici), sta proprio nella qualità dei suoi tre ingredienti basilari: rum sia bianco che scuro, succo di lime e frutto della passione. Esistono anche versioni che prevedono ulteriore frutta (es. arancia).
ATTENZIONE: gli ultimi due cocktail citati sono molto ruffiani e suadenti, ma occhio al loro alto grado alcolico.
PISCO SOUR: Sorseggiare un autentico Pisco Sour conduce il nostro palato lungo un viaggio sensoriale alla scoperta del Perù, luogo natìo di questo cocktail che, qui, vanta persino una giornata nazionale dedicata, nel mese di Febbraio. Il Pisco Sour è una reinterpretazione del celebre Whisky Sour. Una ricetta che, nel corso degli anni presentò diverse varianti e, solo negli Anni 20, con la figura del bartender Mario Bruiget, venne ufficializzata – come la conosciamo attualmente -, aggiungendo bianco d’uovo e Bitter. Un drink che svela, sorso dopo sorso, i sapori e i profumi di una terra dalla tradizione e cultura secolare, a partire proprio dal Pisco, distillato locale dall’incredibile limpidezza, derivato da vitigni a bacca bianca o rossa.
TOMMY’S MARGARITA: è un cocktail dalla doppia anima: nato in California, svela, infatti, nel suo gusto, i sapori e i profumi dello Yucatan, grazie alla speciale aggiunta dell’Agave. Una variazione del noto Margarita, fortunata intuizione del barman Julio Bermejo, figlio dei proprietari del Tommy’s Restaurant di San Francisco che decise di sostituire al Triple Sec lo sciroppo d’Agave, dando vita così a una nuova miscelazione che conquistò i palati degli avventori, fino a raggiungere i cocktail bar e le drink list d’oltreoceano. Riconosciuto ufficialmente dall’IBA (International Bartender Association) nel 2011, è il cocktail perfetto da bere d’estate.
DAIQUIRI: Ispirato a una delle spiagge soleggiate più celebri di Cuba, Playa Daiquirí, il Daiquiri è un cocktail trasparente, puro ed essenziale che celebra i sapori isolani grazie all’intenso utilizzo del succo di lime fresco, dello sciroppo di zucchero e del Rum. Si narra che, nel 1898, sbarcò sull’omonima spiaggia un naufrago che, assetato dalla sua sfortunata condizione, chiese a un piccolo chiosco di allungare il Rum liscio con del succo di lime, a cui aggiunse dello zucchero, creando la famosa miscelazione, gradita anche dallo scrittore Hemingway.
Vi lascio con uno dei miei preferiti di questa estate: ADELAIDE BOWL (Original Recipe POLE POLE BAR)
Rum Meyer’s, Gin Ginbery’s, apricot brandy, lime, purea di albicocca, sciroppo di cardamomo, ginger ale. Drink dai toni, morbidi, rinfrescanti e fruttati.
E poi: cercate i locali dove la bottigliera ha di più delle solite bottiglie che conoscete anche voi, dove la postazione cocktail è più ampia dello spazio caffetteria, dove barmen sperimentano, creano twist (rivisitazioni) o cocktail originali, parlate con loro, fatevi consigliare e godetevi il tanto atteso aperitivo vacanziero, perché “Non ci può essere una bella vita dove non c’è buon bere.” Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli Stati uniti d’America.
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