Vademecum

Fulmine sulla spiaggia, mentre il bagnino tenta di fuggire: salvo per miracolo. Ecco come proteggersi

La spiaggia è considerata, dopo la montagna, il luogo più pericoloso

fulmine spiaggia

Liguria. Sono immagini che fanno venire i brividi, quelle che mostrano il fulmine che si è scagliato ieri pomeriggio sulla spiaggia tra Diano Marina e San Bartolomeo al Mare davanti all’hotel Majestic.

Il video di quel momento, riportato sui social dalla pagina The Meteo Meniak, è stato immortalato da qualcuno che stava anche commentando la fuga del bagnino, un ragazzo andorese, dalla spiaggia deserta (QUI il suo racconto). Una decisione che, con il senno di poi, è risultata vitale. Prima la calma, poi il folgore e lo spavento dei presenti. Per fortuna è stata evitata la tragedia.

Uno dei frame del video è stato anche diffuso dalla pagina Facebook di Limet, una foto che mostra l’esatto momento in cui il fulmine colpisce la spiaggia.

Ma come bisogna proteggersi dai fulmini in caso di temporale? Ad indicarlo sono le direttive della Protezione Civile, un decalogo che spiega il comportamento da tenere prima, durante e dopo un temporale. La spiaggia è considerata, dopo la montagna, il luogo più pericoloso.

Viene ricordato che occorre tener conto della rapidità con cui le nubi temporalesche si sviluppano e si accrescono, e conducono quindi il temporale a raggiungere il momento della sua massima intensità senza lasciare molto tempo a disposizione per guadagnare riparo.

Prima

Verificare le condizioni meteorologiche già nella fase di pianificazione di una attività all’aperto, come una scampagnata, una giornata di pesca, un’escursione o una via alpinistica, leggendo in anticipo i bollettini di previsione emessi dagli uffici meteorologici competenti, che fra le tante informazioni segnalano anche se la situazione sarà più o meno favorevole allo sviluppo di temporali nella zona e nella giornata che ti interessa;

Ricordare che la localizzazione e la tempistica di questi fenomeni sono impossibili da determinare nel dettaglio con un sufficiente anticipo: il quadro generale tracciato dai bollettini di previsione, quindi, va sempre integrato con le osservazioni in tempo reale e a livello locale.

In ambiente esposto, mentre inizia a lampeggiare e/o a tuonare

Se si vedono i lampi, specie nelle ore crepuscolari e notturne, anche a decine di chilometri di distanza, il temporale può essere ancora lontano. In questo caso allontanarsi velocemente;

Se si sentono i tuoni, il temporale è a pochi chilometri, e quindi è ormai prossimo.

Al sopraggiungere di un temporale

Osservare costantemente le condizioni atmosferiche, in particolare porre attenzione all’eventuale presenza di segnali precursori dell’imminente arrivo di un temporale:

– Se sono presenti in cielo nubi cumuliformi che iniziano ad acquisire sporgenze molto sviluppate verticalmente, e magari la giornata in valle è calda ed afosa, nelle ore che seguono è meglio evitare ambienti aperti ed esposti (come una cresta montuosa o la riva del mare o del lago);

– Rivedere i programmi della giornata: in alcuni casi questa precauzione potrà – a posteriori – rivelarsi una cautela eccessiva, dato che un segnale precursore non fornisce la certezza assoluta dell’imminenza di un temporale, o magari quest’ultimo si svilupperà a qualche chilometro di distanza senza coinvolgere la località in cui ti trovi, ma non bisogna mai dimenticare che non c’è modo di prevedere con esattezza questa evoluzione, e quando il cielo dovesse tendere a scurirsi più decisamente, fino a presentare i classici connotati cupi e minacciosi che annunciano con certezza l’arrivo del temporale, a quel punto il tempo a disposizione per mettersi in sicurezza sarà molto poco, nella maggior parte dei casi insufficiente.

In caso di fulmini, associati ai temporali

Associati ai temporali, i fulmini rappresentano uno dei pericolo più temibili. La maggior parte degli incidenti causati dai fulmini si verifica all’aperto: la montagna è il luogo più a rischio, ma lo sono anche tutti i luoghi esposti, specie in presenza dell’acqua, come le spiagge, i moli, i pontili, le piscine situate all’esterno. In realtà esiste un certo rischio connesso ai fulmini anche al chiuso. Una nube temporalesca può dar luogo a fulminazioni anche senza apportare necessariamente precipitazioni.

All’aperto

Restare lontano da punti che sporgono sensibilmente, come pali o alberi: non cercare riparo dalla pioggia sotto questi ultimi, specie se d’alto fusto o comunque più elevati della vegetazione circostante;

Evitare il contatto con oggetti dotati di buona conduttività elettrica;

Togliersi di dosso oggetti metallici (anelli, collane, orecchini e monili che in genere possono causare bruciature);

Restare lontano anche dai tralicci dell’alta tensione, attraverso i quali i fulmini – attirati dai cavi elettrici – rischiano di scaricarsi a terra.

In casa

Il rischio connesso ai fulmini è fortemente ridotto, occorre seguire comunque alcune semplici regole durante il temporale:

Evitare di utilizzare tutte le apparecchiature connesse alla rete elettrica e il telefono fisso;

Lasciare spenti (meglio ancora staccando la spina), in particolare, televisore, computer ed elettrodomestici;

Non toccare gli elementi metallici collegati all’esterno, come condutture, tubature, caloriferi e impianto elettrico;

Evitare il contatto con l’acqua (rimandare al termine del temporale operazioni come lavare i piatti o farsi la doccia, nella maggior parte dei casi basta pazientare una o due ore);

Non sostare sotto tettoie e balconi, ripararsi invece all’interno dell’edificio mantenendosi a distanza da pareti, porte e finestre, assicurandos che queste ultime siano chiuse.

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