Roma. Linda Cerruti e Costanza Ferro, i nostri robot, sono terze dopo il preliminare del duet free nella seconda giornata degli Europei di Roma alla piscina Nicola Pietrangeli nel parco del Foro Italico. Le “gemelle liguri diverse”, come le ha soprannominate il giornalista Rai Enrico Cattaneo, con flussi spezzati e dinamiche interrotte, rimandano ai robot che simulano e replicano il movimento dell’uomo. Ad un certo punto l’intelligenza e l’emotività umana si ribellano e riscopre il cuore. Sporcano un po’ l’esercizio, non lo eseguono come avrebbero voluto i loro tecnici Patrizia Giallombardo e Roberta Farinelli, ma non è nulla che non si possa migliorare in finale.
“Ci sono state un po’ di sfumature – commenta Costanza a Federnuoto.it – che possiamo tranquillamente eliminare nella finale. Per il resto siamo state molto attente”. “Non siamo riuscite a vedere gli esercizi delle nostre avversarie perchè ci stavamo preparando per la nostra gara – continua Linda – e lo faremo dopo nei video. Comunque le conosciamo bene e sappiamo che le ucraine sono da tradizione al top, le austriche in grande ascesa come hanno dimostarto a Budapest e anche le greche hanno composto una coppia molto forte”. Per adesso le azzurre si tengono stretta questa posizione e guardano al punteggio come punto di partenza. “Oltre a salire sul podio vogliamo ridurre il gap con le ucraine”, affermano in coro. Sull’atmosfera che si respira a Roma 20220 concludono dicendo che “è come sentirsi a casa. Rispetto a tutte le altre gare alle quali abbiamo partecipato avvertiamo una scossa diversa. Il calore della gente e il sostegno del pubblico ci danno una carica maggiore”.
Le giurie assegnano 27.2 per esecuzione e difficoltà ed 36.2667 per l’impressione artistica; il punteggio totale è di 90.6667. Mercoledì 13 agosto alle 15.00 in finale puntano a fare meglio. Gli autori della musica Robotboys Return sono Robotboys Change the Formality e infected Mushroom, la coreografia è stata curata da Vlada Chigireva, Aleksandra Patskevic e Svetlana Romashina.
Davanti alle azzurre, oggi come quaranta giorni fa ai mondiali a Budapest, le gemelle Maryna e Vladyslava Aleksiva con 94.3667 e quelle austriache Anna Maria e Eirini Maria Alexandri (che sono addirittura tre considerando anche la riserva Vasiliki) con 92.6000. Seguono con una manciata di punti di ritardo le greche Sofia Malkogeorgou ed Evangelia Platanioti (quarte con 90.000).
Pre swimmer Alessia Macchi e Susanna Pedotti che sfoggiano cuffie bianco e nere in stile anni ’70 e ricevono 83.0000 punti dalle giurie, che se fossero in gara varrebbero il nono posto davanti alle portoghesi Da Silva e Morais Vieira (80.9667).
Linda Cerruti per la diciottesima medaglia europea, Giorgio Minisini per il primo urrà da “single”, la squadra degli highlights per la conferma post mondiale. Nel pomeriggio della seconda giornata degli Europei di Roma alla piscina Nicola Pietrangeli nel parco del Foro Italico il Team Italia del nuoto artistico prenota altre due medaglie. Storiche.
Alle 15 c’è la finale del solo free dove Linda Cerruti, 28 anni di Noli, allenata dal direttore tecnico della Nazionale Patrizia Giallombardo e tesserata con Rari Nantes Savona e Marina Militare, che nel club è seguita anche da Benedetta Parisella, si presenta con il secondo punteggio del preliminare (91.3000), la soddisfazione di aver superato il muro dei 91 punti e la consapevolezza di poter finire davanti ad Evangelia Platanioti (91.0667 il punteggio preliminare della greca) che l’aveva fatta piangere a Budapest. Davanti l’azzurra, al momento, c’è soltanto la vicecampionessa del mondo e amica Marta Fiedina (94.0000 i punti dell’ucraina nel preliminare di giovedì). Linda ripresenta il suo “The Storm”, del compositore ungherese Havasi con la coreografia di Patrizia Giallombardo e Vlada Chigireva.
Alle 16.30 Giorgio Minisini, 26 anni di Roma, allenato anche lui dal direttore tecnico della Nazionale Patrizia Giallombardo e tesserato con Aurelia Nuoto e Fiamme Oro, è chiamato a scrivere un’altra pagina del sincro internazionale nella prima finale europea a livello assoluto del singolo maschile. Il bicampione del mondo del duo mixed, in coppia con Lucrezia Ruggiero, presenta nel suo esercizio tecnico “A Plastic Sea”, ispirato dalle parole di David Attenborough, divulgatore scientifico e naturalista britannico, volte a richiamare l’attenzione sull’impatto che l’attività umana ha sugli ecosistemi marini e sul legame che questi hanno con la vita sul nostro pianeta. Con lui, pionieri in questa prima gara della storia, lo spagnolo Fernando Diaz Del Rio e il serbo Ivan Martinovic. Pre swimmer l’azzurro della Nazionale B Edoardo Fantoni.
Alle 17 le dieci ragazze del Dragone, vicecampionesse del mondo, ripropongono l’Highlight Flags of Our Fathers di Rise of Evil del compositore e orchestratore romano Antongiulio Frulio, che ha curato anche le musiche della squadra, con cui hanno stupito a Budapest (92.2667). Il tema del dragone ricorre frequentemente nella mitologia legata alle antiche civiltà, e allude all’eterno conflitto tra luce e ombra. Il drago simboleggia le difficoltà che l’uomo deve superare, allo scopo di superare se stesso. L’impatto scenico è forte. La coreografia è del direttore tecnico Patrizia Giallombardo e del suo staff. Le dieci ragazze sono Domiziana Cavanna, Lida Cerruti, Costanza Di Camillo, Costanza Ferro, Gemma Galli, Marta Iacoacci, Marta Murru, Enrica Piccoli, Federica Sala e Francesca Zunino. Riserve Veronica Gallo e Isotta Sportelli. Con loro a contendersi il podio l’Ucraina, oro a Budapest 2022 (95.0333), l’Ungheria (undicesima) e la Francia (assente ai mondiali con questo esercizio).