Savona. “I costi dell’energia elettrica sono aumentati del 300%, questa secondo noi è una speculazione sulla nostra pelle“. A dirlo è Pasquale Tripodoro, presidente Fipe Savona.
Il suo bar nel centro storico di Savona ha aderito all’iniziativa nazionale lanciata dall’associazione di categoria “Bollette in vetrina” e ha appeso le bollette relative allo stesso periodo degli ultimi due anni per mostrare l’aumento vertiginoso. Dopo questa, probabilmente seguiranno altre iniziative di protesta contro il caro energia.
“Per il periodo luglio- agosto nel 2020 ho pagato 1050, l’anno scorso 2200 e quest’anno 4040 euro. Oltretutto negli ultimi due anni ho avuto una diminuzione di 7-800 kWh. Non so se siamo fuori di testa”.
“Noi chiediamo una spiegazione e vogliamo sapere i motivi di questi aumenti. Non credo siano aumentate le materie prime per il nucleare o il costo del carbone”, ha proseguito Tripodoro. Oltre ai costi da affrontare, anche difficoltà a reperire alcuni prodotti: “C’è carenza delle bibite gasate, mancano nei magazzini”, ha spiegato.
Alcuni pubblici esercizi hanno aumentato i prezzi del caffè: “Alcuni lo hanno portato a 1,20, altri a 1,30. Alla fine ci rimettono i locali stessi e i clienti perchè vanno a pagare di più“. L’aumento dei prezzi è a discrezione di ogni esercizio commerciale.
L’aumento delle spese da parte degli esercenti potrebbe avere conseguenze sulle attività: “In provincia di Savona, alcuni locali sono pronti a chiudere. Le bollette sono salate e bisogna pagarle”.