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Caro energia, Pasa (Cgil): “Italiana Coke ne produce ‘in eccesso’. Perché nessun candidato propone di riutilizzarla?”

Ad oggi “non si segnalano rallentamenti nella produzione dell'industria savonese” anche se c'è “preoccupazione”

andrea pasa

Cairo Montenotte. La risposta alla crisi energetica? L’energia “in eccesso” prodotta normalmente da alcune aziende, anche qui nel savonese. E’ la proposta che arriva dal segretario generale della Cgil di Savona Andrea Pasa per far fronte, almeno in parte, al caro energia con cui dovranno fare i conti anche le aziende e particolarmente le fabbriche e gli stabilimenti produttivi.

Secondo il segretario provinciale della Camera del Lavoro, ad oggi “non si segnalano rallentamenti nella produzione dell’industria savonese” anche se c’è “preoccupazione perché i costi potrebbero diventare talmente alti che ad un certo punto potrebbe essere più conveniente rallentare le produzioni anziché produrre”.

Insomma, in questo momento non ci sono realtà che hanno rallentato la produzione o costrette, nei casi peggiori, a ridurre la pianta organica, magari ricorrendo agli ammortizzatori sociali. Tuttavia, in prospettiva potrebbe essere necessario adottare qualche altro stratagemma per fronteggiare l’aumento dei prezzi dell’energia o delle materie prima.

Secondo Pasa bisogna “tradurre in una opportunità questo grande disastro in tema energetico. A Cairo Montenotte c’è un’impresa, la Italiana Coke, che nella produzione di coke genera un eccesso di energia. Tuttavia, finora nessuno, né a livello nazionale e men che meno a livello locale, si è mai fermato a riflettere sui possibili investimenti da mettere in campo per sfruttare quell’energia che oggi viene buttata via, magari mettendola in rete e calmierando le bollette a carico di famiglie e fabbriche”.

“Che nessun politico candidato alle elezioni ‘sfrutti’ questo tema e che, al contrario, tutti suggeriscano di chiudere la fabbrica perché inquina è una cosa ridicola”, aggiunge Pasa in riferimento al fatto che l’azienda produce una certa quantità di energia grazie agli scarti della lavorazione del coke, materiale che dovrebbe essere smaltito o stoccato e che in questo modo invece “frutta” 9.000 megawattora al mese: circa 113mila l’anno, pari, a spanne, al consumo di 30mila famiglie.

Domani a Roma è prevista una riunione sul tema del “caro energia” alla quale parteciperà anche il segretario nazionale di Cgil Maurizio Landini. In quella sede Andrea Pasa chiederà che “Italiana Coke venga ritenuta strategica” e che “Cgil si renda partecipe di questa richiesta con i ministeri perché potrebbe servire non solo al nostro territorio ma a tutto il Paese”.

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