Che succede?

Albenga, la cultura perde i pezzi? Fieui di Caruggi “pronti a ritirarsi” e l’Ambra può chiudere i battenti a fine anno

Si parla di "tensioni con alcuni membri dell'amministrazione". Tra voci di corridoio e social, ipotesi concrete: “Certe realtà vanno sostenute”

Teatro Ambra Albenga Fieui

Albenga. Per il premio “Fionda di Legno” potrebbe essere l’ultima edizione, o comunque la penultima con il classico, e in questo caso triste, “The End” rinviato comunque solo al 2023. E i Fieui di Caruggi starebbero anche valutando di fare un passo indietro complessivo, da tutto, compresi gli altri eventi. Mentre il teatro Ambra, cuore pulsante della cultura albenganese, potrebbe chiudere i battenti il 31 dicembre di quest’anno. 

Due notizie, una più grossa dell’altra, figlie per ora solo delle cosiddette voci di corridoio, ma che prendono sempre più corpo anche grazie a post social piuttosto inequivocabili, che sanno di conferme, almeno nel caso dei Fieui. Alla base di entrambe ci sarebbero tensioni e delusioni, per i Fieui solo ipotizzate, per l’Ambra confermate (come vedremo più avanti), con alcuni membri dell’amministrazione comunale. 

Siamo un po’ stanchi, è vero. Stiamo valutando il da farsi”, hanno dichiarato i Fieui di Caruggi a IVG.it, ma senza lasciarsi sfuggire ulteriori dettagli. Parole che fanno però il paio con quelle postate sulle sua pagina Facebook dal portavoce dei Monelli Ingauni, Gino Rapa: “Inevitabilmente arriva un momento in cui si pensa di riporre la fionda. Ci siamo quasi”. 

E se per la “Fionda”, come detto, potrebbe trattarsi dell’ultimo anno, il ritiro totale dalla scena culturale dei “Fieui” significherebbe anche la perdita di altre manifestazioni divenute iconiche per la Città delle Torri: da “Ottobre De Andrè” a “Corriamo la Fionda”. Eventi che hanno dato lustro alla città e che hanno visto ospiti del calibro di: Dori Ghezzi, Javier Zanetti, Fiorella Mannoia, Antonio Ricci e Antonio Albanese per citarne solo alcuni. 

Più chiara, e in questo caso possiamo aggiungere un “purtroppo”, è invece la situazione del teatro Ambra dove, tra costi di gestione e mancati aiuti, l’opzione “chiusura a fine anno” viene avanzata direttamente da Mario Mesiano, presidente dell’associazione Teatro Ingaunia, che lo gestisce. 

L’Ambra è a rischio chiusura: la dead line è fissata al momento al 31 dicembre di quest’anno, quando potremmo chiudere i battenti definitivamente, – ha ammesso, con comprensibile sconforto, ai microfoni di IVG.it. – Il nostro teatro va avanti grazie a contributi le cui cifre sono state stabilite in un accordo datato 11 anni fa e mai riviste, un’assurdità. Tutti i prezzi sono aumentati, dal gasolio alla luce ai costi degli spettacoli stessi, che si sono adeguati alla situazione attuale: siamo andati avanti a stento fino ad oggi, ma ora non è più possibile”. 

Se la città vuole avere il teatro lo deve anche sostenere che poi è, né più né meno, quello che accade già in comuni limitrofi anche più piccoli di Albenga, – ha aggiunto Mesiano. – Mi è stato anche detto che se aumentano i contributi per il teatro, altre associazioni cittadine potrebbero insorgere. Ora però vorrei sapere chi sono queste associazioni: come ci si può lamentare di un contributo dato ad un’attività che ospita poi le associazioni stesse tra le sue mura?”.

Anche in questo caso la perdita in termini culturali sarebbe enorme: niente Ambra per Albenga significherebbe anche niente stagione teatrale. Un’altra kermesse di grande spessore che negli anni ha vantato nomi di spicco del teatro nazionale e internazionale. 

E se qualcuno si stesse chiedendo contro chi punta il dita Mesiano, per capirlo basta semplicemente leggere il suo ultimo post Facebook: “Un’amministrazione (o un paio di elementi di un un’amministrazione) che tende ad affossare alcuni tra gli eventi più importanti, longevi e rappresentativi della propria città non può essere chiamata ‘amministrazione’, ma ‘egorientamentopersonale’.

Clima teso, dunque, con alcuni rappresentanti del Comune, almeno per quanto riguarda la Teatro Ingaunia, mentre quantomai saldo resta il rapporto di collaborazione e stima tra l’Ambra e i Fieui di Caruggi. Mesiano, infatti, ha esteso la parte finale del suo discorso anche alla situazione di incertezza vissuta dai “Monelli ingauni”.

Ad Albenga ci sono attività culturali che vanno sostenute e apprezzate, tra cui la ‘Fionda di Legno’, ‘Ottobre De Andrè’ e la nostra rassegna teatrale: hanno permesso alla città di travalicare i confini regionali e nazionali. Come altre realtà, anche queste vanno valorizzate. Non mi permetto di parlare a nome di altri, ma posso dire che capisco perfettamente Gino Rapa e i Fieui: tante, troppe volte, invece di onori e gloria si raccattano solo delusioni e segnali di scarsa riconoscenza”, ha concluso Mesiano.

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