Savona. Oltre ai bagni marini, operatori turistici e albergatori, tra le strutture ricettive maggiormente apprezzate nelle scelte di destinazione sicuramente gli agriturismi: nel savonese, stando alle prime stime, è stata una estate da record di presenze e arrivi, in particolare nel mese di agosto, da sold out, ma anche a luglio, con un giugno più legato ai week end e brevi soggiorni. E con un settembre che si preannuncia altrettanto positivo, contando anche l’arrivo della stagione outdoor fino al mese di ottobre.
“Possiamo dire che siamo tornati ai livelli pre-Covid – afferma Davide Moirano, responsabile Turismo Verde CIA Savona -, gli agriturismi della nostra provincia hanno avuto una significativa ripartenza nelle loro attività, fondamentale per molte aziende del settore che hanno attraversato momenti difficili per la pandemia e altre contingenze emergenziali”.
E in attesa dei dati definitivi di stagione: “Agosto davvero da tutto esaurito in tutte le strutture, apprezzate da ospiti e visitatori per la qualità dell’accoglienza e i servizi offerti” aggiunge Moirano.
Oltre alle conferme sulle prenotazioni che erano state indicate e auspicate, anche l’estate 2022 degli agriturismi savonesi hanno evidenziato un consistente ritorno dei turisti stranieri, che hanno optato per la “variante green” della proposta turistica della riviera e del suo entroterra: “Questo è stato senz’altro un aspetto importante, i numeri lo dimostrano: tedeschi, svizzeri, olandesi, francesi e altre presenze del mercato e bacino europeo”.
“Auspichiamo che le nostre strutture e le attività del turismo verde possano ancora allungare la loro stagione grazie al settore outdoor e dei flussi di turisti sportivi pronti a soggiorni tra settembre e ottobre” sottolinea ancora il responsabile Cia Savona.
Ma, purtroppo, non è tutto oro quel che luccica… Un detto che rappresenta l’attuale situazione operativa e aziendale degli operatori agrituristici: “Non possiamo negare come i risultati della stagione abbiano rappresentato un segnale di speranza e rilancio, ma è altrettanto evidente che quanto ottenuto in questi mesi sia di fatto eroso dall’aumento dei costi gestionali, che incidono pesantemente sui bilanci di imprese a conduzione familiare, ad esempio”.
“Soltanto sul fronte del caro-energia le nostre attività registrano una impennata vicino al 50%, quasi il doppio… E poi il resto per quanto riguarda i rincari e l’andamento inflazionistico complessivo, per gli agriturismi che svolgono ristorazione con una offerta gastronomica e di prodotti tipici locali si parla di un incremento medio dei costi gestionali pari a circa il 40%“.
“C’è grande preoccupazione in vista dell’autunno-inverno e di quanto l’incertezza economica possa alterare i piani dei nostri agriturismi. Come rappresentanti della categoria è chiaro un rinnovo a misure ad hoc di sostegno e semplificazione nell’accedere a bandi e possibili canali di finanziamento” conclude Davide Moirano.