Mozione

Ponte sul Maremola a Pietra Ligure, Carrara: “Soldi buttati, si poteva trovare soluzione alternativa”

Critiche sulla scelta dell'amministrazione pietrese nell'utilizzo delle risorse accantonate per l'opera

Pietra Ligure. “Il sindaco e la sua giunta hanno deciso di non far più costruire il ponte sul torrente Maremola a Pietra Ligure”. Così il consigliere di minoranza Mario Carrara, che ha presentato una mozione.

“Quest’opera, con la sistemazione delle aree del cantiere navale e il rilancio di Santa Corona costituiva una delle sue tre “sfide” elettorali per il futuro della città. Dal 2009, cioè da quando erano state definite le procedure fallimentari che avevano riguardato la ditta aggiudicataria dei lavori, avevamo sollevato il problema in quanto il Comune avrebbe dovuto prendere provvedimenti decisivi in merito. Per anni siamo andati avanti a ripetere a tutti i Consigli comunali che “quel” tipo di ponte, per i suoi costi e con ciò che era rimasto del mutuo concesso, non avrebbe potuto essere realizzato” aggiunge Carrara.

“E il 20 agosto 2022 scadono i vent’anni di durata del mutuo che è stato pagato ma senza che l’opera sia stata fatta”.

“Per di più, insistendo pervicacemente nel voler riconfermare la scelta di “quel” ponte per questa decina d’anni, si è andati avanti a pagare ratei di un mutuo molto oneroso senza alla fine aver realizzato niente”.

“La scelta di dirottare la somma residua per fare un sottopasso pedonale è una scelta di non senso, che si va a sommare alla gestione catastrofica della questione sotto il profilo amministrativo (per i risultati ottenuti) e contabile. I soldi devono essere impiegati per lo studio di una soluzione alternativa rispetto ad un progetto che si è dimostrato irrealizzabile, come in tutto questo decennio avevamo rimarcato. Pietra Ligure resta “tagliata in due”, ma ora senza più neanche una prospettiva di creare un nuovo collegamento tra le due sponde del torrente”.

“Abbiamo presentato una mozione consiliare, nella quale formuliamo proposte precise in merito. Le alternative al ponte e, soprattutto, a “quel” ponte ci sono o ci potrebbero essere: basta studiarle. Quel che interessa è che il levante ed il ponente di Pietra Ligure, con un ponte o con un altro mezzo o sistema siano finalmente collegati. La scelta dell’amministrazione De Vincenzi, dopo anni di promesse ed illusioni, è rinunciataria, smentendo e contraddicendo tutte le promesse elettorali fatte”.

E Carrara entra nel merito delle ipotesi progettuali: “A Genova sta per essere realizzato un tunnel sottomarino interamente sotto il porto, che andrà a sostituire la strada sopraelevata, ci chiediamo se la soluzione di un tunnel sotto l’alveo del torrente non possa rappresentare una soluzione alternativa all’impossibilità “tecnica” odierna di costruire un ponte. Dal 1937, New York ha realizzato un tunnel sotto il fiume Hudson; questo solo per citare due esempi significativi affinché non si venga a dire, poi, che anche questa soluzione ipotizzata è impossibile”.

“Le uniche accortezze, nel nostro caso, sarebbero nel tenere integralmente disponibile il terreno ora comunale, già di proprietà Orso, prospiciente il ponte vecchio, per evitare di avere precluse le possibilità di progettarvi eventuali innesti e raccordi stradali; nonché nel mantenere la somma di circa 825.000 euro ancora a disposizione, sia per uno studio di progettazione che per una “base” finanziaria per l’opera concreta.

“Ma, oltre ad un tunnel sotto il torrente, tornando ad un’ipotesi di “ponte”, si potrebbe ipotizzare la soluzione ben più semplice ed elementare di un ponte militare in ferro, del tipo esistente a Finale Ligure o quant’altro consenta di superare il torrente, specie quando l’alveo è in secca”.

“Questo se si insiste nel voler realizzare il collegamento tra le due sponde del torrente nella stessa posizione dove si è sempre immaginato che dovesse essere, cioè a fianco al ponte vecchio”.

“Tuttavia, sempre restando nella soluzione di fare un ponte, se ne potrebbe, spostare la sua ubicazione più “a monte”, dove ai margini della strada via Crispi ci sono spazi contigui al torrente che potrebbero ospitare i pilastri di sostegno, senza invadere la sede stradale”.

“Quindi, le soluzioni ipotetiche ci sono o ci potrebbero essere: VANNO STUDIATE, non abbandonate!” conclude il consigliere di minoranza.

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