Precisazioni

Ospedali Cairo e Albenga, Toti: “Il ppi non è più previsto, è una battaglia fuori delle regole”

"Così come stabilisce il Pnrr, saranno sostituiti da ambulatori e case di comunità gestite dai medici di famiglia per i codici bianchi in autopresentazione"

ospedale ppi punto primo intervento cairo montenotte

Pietra Ligure. “Chi oggi fa una battaglia per un ppi fa una battaglia al di là del tempo e al di fuori delle regole perché non è più previsto che esistano“. Lo ha detto il presidente della Regione e assessore alla sanità Giovanni Toti intervenendo ieri al cinema-teatro Moretti di Pietra Ligure durante un incontro in cui sono stati presentati i piani delle Regione sulla sanità savonese.

Un’affermazione che, ovviamente, è indirizzata principalmente ai tanti, cittadini, amministratori e rappresentanti delle comunità locali, che da mesi chiedono a gran voce il potenziamento e/o la riattivazione dei punti di primo intervento di Cairo Montenotte e Albenga, in attesa della riapertura del pronto soccorso.

I punti di primi intervento non sono più previsti nella normativa nazionale – ha spiegato Toti – Vengono sostituiti dagli ambulatori e dalle case di comunità gestite dai medici di famiglia per i codici bianchi in autopresentazione: questi saranno i ppi del futuro, così come li ha disegnati il Pnrr”.

Un “esperimento” che in Liguria è già iniziato ad Albenga lo scorso anno: il ppi infatti è stato sostituito proprio da un ambulatorio a bassa intensità di cura gestito da medici di medicina generale, che opera 12 ore al giorno. A Cairo invece il ppi è regolarmente attivo (sempre sulle h12) ma, una volta raggiunto l’accordo a livello nazionale sui contratti dei medici di medicina generale, sarà trasformato secondo quanto previsto dal DM 70, quindi avrà la stessa conformazione di quello ingauno: un ambulatorio in autopresentazione per i codici bianchi e verdi in cui presteranno servizio i medici di famiglia.

Una scelta che non convince entrambi i territori. A Cairo, infatti, la richiesta è che il servizio sia garantito sulle 24 ore e che si intervenga sul sistema delle emergenze. In particolare, il Comitato sanitario locale, così come la minoranza, continua a ribadire che sia necessaria la riapertura del pronto soccorso attraverso la classificazione del San Giuseppe in ospedale di area disagiata. E, in attesa che ciò avvenga (nonostante Toti abbia più volte rimarcato che non accadrà), è importante potenziare il punto di primo intervento.

Simile la posizione del territorio ingauno, che lo scorso giugno, attraverso una seduta straordinaria del consiglio comunale, ha chiesto in maniera compatta ed immediata almeno la riapertura del ppi h24, in attesa della riattivazione del pronto soccorso. Richiesta che però non ha avuto esito positivo.

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