Bagarre

Ospedale Cairo, è scontro in consiglio. Lambertini: “Basta guerre politiche”, Briano: “Dimissioni del sindaco”

Oggetto della discordia la classificazione del San Giuseppe: la giunta d'accordo su ospedale di comunità, "Più Cairo" vuole l'ospedale di area disagiata

ospedale cairo

Cairo Montenotte. È stato un lungo consiglio comunale, quello di stamattina, durato più di tre ore. Al centro del dibattito l’ospedale di Cairo Montenotte, argomento su cui si sono scontrati la giunta e la lista di minoranza “Più Cairo”. Oggetto della discordia, come da mesi, la classificazione del San Giuseppe: da una parte il sindaco Paolo Lambertini è d’accordo con il piano regionale che ha deciso la trasformazione in ospedale e casa di comunità; dall’altra il capogruppo Fulvio Briano che è contrario e continua la sua battaglia per il riconoscimento di ospedale di area disagiata.

Due le mozioni presentate da “Più Cairo”. Nella prima l’opposizione chiedeva al sindaco di adoperarsi affinché la Regione Liguria sia obbligata a rispondere (“cosa mai fatta”, sottolineano) sulla richiesta di riconoscimento di ospedale di area disagiata. Richiesta che ha ricevuto risposta negativa da parte di Lambertini, lasciando sorpresi i consiglieri Briano, Berretta e Poggio.

“Proprio il riconoscimento di ospedale di area disagiata – dicono – era stato votato dalla stessa giunta nel 2017 e a marzo 2022 e il sindaco, in veste anche di presidente del distretto socio sanitario, con la delibera numero 15 si era impegnato ad adoperarsi nei confronti della Regione per chiedere tale classificazione, mentre oggi non è più d’accordo e dice che non lo farà”.

Alle accuse Lambertini replica: “Abbiamo fatto questa richiesta tempo fa, ma ci è stato detto e spiegato da Regione e Asl che è sbagliato seguire questa strada, in quanto l’ospedale di area disagiata avrebbe meno servizi e non prevedrebbe nessun finanziamento rispetto invece all’ospedale di comunità che risponde in maniera più completa alle esigenze del territorio. Basta leggere il DM 70, al punto 9, ed è facile comprendere che questa soluzione, per cui ho sempre espresso perplessità, consentirebbe di avere a Cairo meno servizi. Quindi trovo inutile continuare a fare una guerra politica”.

Lambertini e “Più Cairo” si sono trovati d’accordo invece sui contenuti, ma non sulla formula con cui sono stati espressi, della seconda mozione nella quale “Più Cairo” ha elencato una serie di richieste di chiarimento da porre alla Regione riguardo ai servizi che verranno garantiti, anche in termine di rete emergenziale e punto di primo intervento, fino alla concreta realizzazione della casa e dell’ospedale di comunità, oltre agli accordi presi con i medici di famiglia che si occuperanno di gestire l’ambulatorio.

Tutti contenuti, come detto, condivisi anche dalla maggioranza a cui, però, non sono piaciute le premesse della mozione che – spiega Lambertini – “incolpavano il sottoscritto e il governatore Toti della situazione attuale dell’ospedale”. “Abbiamo chiesto di eliminare le premesse, unica cosa su cui non ci trovavamo d’accordo, mentre sul resto la pensiamo allo stesso modo, è una cosa che già sto facendo e che continuerò a fare. Il gruppo ha però rifiutato, sostenendo che le premesse fossero più importanti delle richieste, così abbiamo votato contro”.

“In questo modo – evidenzia Lambertini –  hanno dimostrato di non essere interessati ai servizi dell’ospedale, ma solo ad un discorso politico ed a seminare accuse dimenticandosi che il frutto di quello che è oggi l’ospedale deriva anche da quanto fatto da Briano in veste di sindaco e dai suoi amici”.

La minoranza, invece, accusa il sindaco di mancanza di trasparenza e di non essere ancora stato in grado di rispondere ai quesiti posti riguardo a quelli che saranno i servizi: “Queste domande – affermano – non dovrebbero nemmeno essere oggetto di interrogazione di minoranza, ma di cui il sindaco doveva già essersi adoprato e saper rispondere visto il suo  ruolo e filo diretto con i vertici Asl e Regione e ha comunque votato contro”.

Briano poi annuncia: “Al prossimo consiglio comunale chiederemo le dimissioni di Lambertini, visto a giugno 2020 aveva dichiarato che si sarebbe dimesso nel caso in cui il punto di primo intervento non fosse stato aperto h24 e così sarà”.

Non solo ospedale, “Più Cairo” ha anche presentato un mozione per la creazione di bagni pubblici e un’interrogazione sull’acquisizione di Villa Raggio da parte della Fondazione Baccino: “Nel primo caso – raccontano – ci ha detto che non si tratta di una priorità e nel secondo rimandato al presidente Marco Dogliotti, che non era presente alla seduta del consiglio comunale. Non ci è stata data quindi nessuna risposta, e questa mancanza di trasparenza ci preoccupa”.

“È dal 2014 che mancano i bagni pubblici a Cairo – risponde Lambertini – era già stato chiesto a Briano quando era sindaco di risolvere il problema e lui aveva detto che non era possibile. Non mi sembra sensato metterli a pagamento in una città come Cairo, è meglio che chi ne ha bisogno spenda un euro al bar per un caffè o una bottiglietta d’acqua. Altrimenti si potrebbe pensare alla soluzione adottata alle Ferrere, ma in quel caso sarebbe autogestito e le persone dovrebbero munirsi di carta igienica e sapone e il Comune non interverrebbe sulla pulizia. Per quanto riguarda invece Fondazione Baccino, è giusto che sia il presidente a dare tutte le informazioni”, ha concluso.

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