Dissidi interni

Malumori nel gruppo consiliare Toti per Savona: rischio strappo per Fabio Orsi

Il consigliere in area arancione sembrerebbe non scherzare, se la situazione non cambia la fuoriuscita potrebbe diventare realtà

Savona. Crescono i malumori all’interno del gruppo consiliare Toti per Savona e non è esclusa la fuoriuscita del consigliere Fabio Orsi.

Non è passata inosservata l’assenza del capogruppo Pietro Santi all’inaugurazione della nuova sede provinciale di Italia al Centro (la nuova versione di Cambiamo) a Savona e la scarsa considerazione da parte di Giovanni Toti di Fabio Orsi, uno dei consiglieri comunali più attivi nelle discussioni del parlamentino savonese liquidato con un saluto fugace. Toti ha poi citato e ringraziato molti esponenti politici e simpatizzanti, ma ha dimenticato proprio i consiglieri comunali.

Tra i nomi ha elencato i soliti noti con ruoli istituzionali o di partito: in primis i due consiglieri regionali Angelo Vaccarezza (coordinatore regionale di Cambiamo) e Alessandro Bozzano, Pierangelo Olivieri (presidente della Provincia e sindaco di Calizzano), Angelo Schirru (ex candidato sindaco del centro destra), Mauro Demichelis (sindaco di Andora e coordinatore provinciale), il sindaco di Vado Monica Giuliano (eletta con il centro sinistra e avvicinata all’area arancione in occasione delle elezioni regionale nel 2020).

Tornando a Savona e a Palazzo Sisto, voci riportano che Santi punta a ottenere un posto in Provincia alle elezioni del 2023, facendo leva sulle quasi 1300 preferenze (un record) ottenute alle amministrative dello scorso autunno. E certo di ricoprire un ruolo a Palazzo Nervi non si preoccupa delle questioni cittadine e del movimento con cui si è candidato ignorando anche un momento aggregativo come l’inaugurazione di un nuovo point.

Dall’altra parte c’è Orsi che mette sul tavolo le proprie competenze (riconosciute da entrambi gli schieramenti), e vorrebbe che fossero riconosciute e valorizzate all’interno del movimento. E Orsi sembrerebbe non scherzare, se la situazione non cambia lo strappo con Italia al Centro potrebbe diventare realtà. Dopo la fuoriuscita potrebbe decidere, con il tempo, di costituire un nuovo gruppo “libero” da (un unico) simbolo di partito, ma capace di raggruppare più sensibilità politiche. Al momento dal diretto interessato nessuna conferma o smentita.

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