Savona. Omicidio-suicidio. E’ la pista che stanno continuando a seguire gli uomini della squadra mobile di Savona che ieri pomeriggio hanno trovato i corpi senza vita di due coniugi, residenti in via Niella a Savona: il marito si è lanciato nel vuoto dal quinto piano di una palazzina, salendo su una scala posta sul balcone; la moglie invece è stata trovata esamine sul letto matrimoniale.
Lui Antonino Santangelo, 64 anni, agente di commercio in pensione; lei Nadia Zanatta, impiegata del Comune di Savona. La loro, una storia d’amore che stava volgendo al termine per volere della donna, anche se non facevano trasparire nulla all’esterno: nessun episodio di violenza fisica o psicologica era stato segnalato in passato o nelle ore pregresse al tragico accaduto.
Erano in pochissimi, infatti, a sapere che Nadia aveva l’intenzione di porre fine al matrimonio, una scelta molto probabilmente non condivisa dal marito che è stato l’autore di quello che pare essere un tragico femminicidio che lo ha spinto poi a togliersi la vita, lasciando sul tavolo della cucina un biglietto di addio ai due figli: “Raggiungo la mamma in cielo”, ha scritto prima di lanciarsi nel vuoto.
Sulla scena del crimine, sono subito giunti i militi della Croce Bianca di Savona, il medico del 118, due pattuglie della squadra mobile di Savona, il dirigente Vito Innamorato, il medico legale e la polizia scientifica. Al loro arrivo, dopo la segnalazione di una vicina, gli agenti hanno trovato l’uomo riverso per terra, nel cortile interno del palazzo e hanno notato una porta finestra aperta al quinto piano. Con l’ausilio dei vigili del fuoco, hanno aperto la porta chiusa all’interno con un fermo e, una volta giunti nell’appartamento, la tragica scoperta: sul letto matrimoniale giaceva il corpo della donna.
Nell’abitazione, che è stata posta sotto sequestro, inoltre, sono stati trovati dalla polizia un paio di pantaloncini da uomo insanguinati e, nella camera dei figli, un materasso intriso di sangue. Mentre il corpo della donna è stato ritrovato nella stanza della coppia, avvolto in un tappeto. Due le ferite provocate da un’arma da taglio: una dietro il lobo sinistro ed una sulla schiena. Al momento non risulta nessun segno di tentativo di difesa.
Ancora non c’è certezza su quale sia stata l’arma del delitto, per compiere tutti gli accertamenti del caso sono stati sequestrati i coltelli da cucina presenti nell’abitazione, uno dei quali potrebbe essere compatibile con i segni di lesioni presenti sul corpo della donna. Su entrambe le salme verrà effettuata l’autopsia.
Le indagini continueranno per chiarire definitivamente la dinamica dei fatti e ricostruire la vicenda. Dai primi accertamenti risulta compatibile che Nadia possa essere morta nel corso della nottata. Quindi, Santangelo avrebbe “vegliato” il corpo della moglie fino alla decisione di farla finita.
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