Albenga. “Mi preoccupa di più l’affollamento nel supermercato dove gli anziani non si mettono le mascherine, piuttosto che i ragazzi ai concerti”. A dirlo è il virologo del San Martino di Genova, Matteo Bassetti che, in un’intervista a Repubblica e successivamente sulla sua pagina Facebook, si scaglia contro le la richiesta dei medici di famiglia del Lazio di rinviare il concerto dei Maneskin al Circo Massimo a Roma.
“Il problema – sottolinea – non è il concerto dei Maneskin, di Vasco o di Jovanotti (in programma a Villanova d’Albenga il 17 luglio, ndr). Il problema è dare una linea a livello europeo e seguirla. Viviamo in un paese globale, se un giovane non va ad un concerto a Roma, ci va da un’altra parte, a Nizza, in Austria, o altrove”.
L’infettivologo, infatti, basa la sua riflessione sulle fasce di età più a rischio: “Chi va in genere al concerto dei Maneskin? Nonni 80enni o zie centenarie? Ci vanno i giovani che dovrebbero fare attenzione e proteggersi, ma che se si contagiano hanno forme molto leggere che durano 2-3 giorni. Dobbiamo quindi cambiare la comunicazione sugli anziani e sui fragili perché, a mio parere, hanno interpretato male il messaggio sulle mascherine: levare l’obbligo non equivale all’obbligo di non utilizzarla. L’altro giorno mi trovavo in un aeroporto e la cosa paradossale è che vedevo persone anche molto giovani con la mascherina e persone con i capelli bianchi a volto scoperto”.
“Ai giovani – evidenzia ancora – ho detto di vaccinarsi per ritornare alla vita di prima. Ora non possiamo dire loro che non è così, altrimenti se a settembre chiederemo di fare la quarta dose non la faranno”.
“Mi pare onestamente una cosa senza senso chiedere di rinviare i concerti – prosegue – Questa variante circola in maniera piuttosto ampia e sta contribuendo anche alla crescita dell’immunità naturale, cosa che ci aiuterà a prepararci all’inverno, un evento all’aperto ovviamente prevede che le persone stiamo vicine ma certamente non è diverso da un aperitivo sul lungomare o sui Navigli. E uno potrebbe chiedersi perché dire no al concerto dei Maneskin e invece sì a una partita di calcio o a un comizio elettorale”.
Sul tema delle mascherine, Bassetti poi aggiunge: “E’ chiaro che sarebbe meglio che le persone che vanno al concerto si mettessero la mascherina, ma naturalmente diventa difficile con 35, 37, 40 gradi”.
Infine una battuta su vaccini e limitazioni: “Sulle vaccinazioni in Italia siamo stati molti più bravi degli altri, vado orgoglioso del mio paese. Ma su alcune regole, ad esempio la quarantena, avremmo dovuto prendere esempio da paesi più pratici dei nostri. Stai male, devi stare a casa, poi dopo due giorni puoi uscire con la mascherina. Questo eviterebbe il problema della gente che non si dichiara positiva al covid, perché è obbligata a stare in casa una settimana e quindi a chiudere il suo negozio o non andare a lavorare”, conclude.