Pressing

Italiana Coke, l’allarme di Cairo in Comune: “Regione ha segnalato picchi di benzopirene nell’aria, basta deroghe”

Lambertini replica: "Situazione grave, l'azienda ha tempo fino ad agosto poi non siamo più disposti ad aspettare"

italiana coke vista veduta dall'alto

Cairo Montenotte. “Relativamente a Italiana Coke, la Regione aveva segnalato a maggio picchi di benzopirene nell’aria. E’ vero che Arpal dice di stare tranquilli e che deve essere valutato nell’anno solare, ma se hai dei valori altissimi nei primi mesi dell’anno (7 volte superiori al valore obiettivo sui 12 mesi), è difficile stare nei parametri indicati. Infatti nel 2020 e 2021 sono stati superati i valori medi annuali. Lo stesso Comune ha ammesso che queste picchi destano un forte allarme”.

Così il consigliere di minoranza Giorgia Ferrari del gruppo Cairo in Comune ha puntato l’attenzione, con un’interrogazione presentata in consiglio comunale questa mattina, sulla questione qualità dell’aria in Valbarmida e ha chiesto “maggiore attenzione a tutta la rete industriale cairese e di aprire un dibattito pubblico, sereno, collaborativo e senza paure, per discutere delle forti criticità industriali presenti sul territorio che incidono sulla qualità dell’aria e del loro futuro”.

“Ormai tutti abbiamo capito che ambiente, lavoro e salute devono procedere di pari passo, prima di tutto a tutela dei lavoratori. Non deve più esistere antitesi – sottolinea Ferrari – In particolare Abbiamo chiesto che Italiana Coke rispetti rapidamente tutte le prescrizioni date dagli enti preposti e ribadite dai Giudici amministrativi (Consiglio di Stato nel 2021 e Tar Liguria pochi giorni fa che ha rigettato il ricorso di Italiana Coke contro le prescrizioni della Regione)”.

Sull’urgenza di intervento è d’accordo il sindaco Paolo Lambertini: “Abbiamo fatto il piano partecipato Aia (autorizzazione ambinetale integrata) e vinto al Consiglio di Stato. Stiamo definendo le videocamere, abbiamo tutti i dati ambientali, e continuiamo a lavorare con il tavolo tecnico dove diremo che non siamo più disposti a concedere deroghe”.

Il sindaco riconosce che “oggi la situazione è grave” e per questo “Italiana Coke è costretta ad intervenire”. I tempi sono legati alla difficoltà di approvvigionamento delle forniture e al termine fissato da Palazzo Nervi: “Al momento, come concesso dalla Provincia, Italiana Coke ha tempo fino a metà agosto per installare il sistema di monitoraggio di emissioni previsto dall’AIA , per cui è stata concessa una proroga di 50 giorni per difficoltà a reperire le forniture. Dopo tale scadenza non siamo più disposti ad aspettare”.

Il consigliere di opposizione Silvano Nervi (Cairo in Comune) ribadisce: “Non c’è più tempo. Il numero di morti di tumore del sangue e di organi a Cairo è per gli uomini 90 volte superiore rispetto al resto della regione e 70 volte per le donne. O i cairesi sono sfortunati oppure chi emette certe sostanze nell’aria per profitto deve smetterla subito. Non si devono più dare proroghe al monitoraggio dei camini di Italiana Coke – esorta in conclusione – e si deve procedere nel più breve tempo possibile alla messa in sicurezza”.

Arpal ha riportato i dati registrati nel corso del 2021 e del primo trimestre 2022 in val Bormida per il parametro Benzo(a)Pirene. “Pur verificandosi un miglioramento della situazione nelle postazioni di Mazzucca e Bragno – scrive la Regione sulla base dei dati forniti -, si conferma il superamento del valore obiettivo per l’anno 2021, che il d.lgs 155/2010 fissa in 1.0 ng/m3 (valore medio annuale), nelle medesime postazioni di Mazzucca e Bragno. Si segnala che i dati del mese di dicembre 2021 e primo trimestre 2022 mostrano un rialzo dei valori rispetto all’anno precedente”.

Concentrazione inquinanti Cairo Italiana Coke
I livelli di B(a)P rilevati da Arpal in Val Bormida (documento del 5 maggio 2022)

Nella sentenza del Tar si legge: “Il benzopirene è un idrocarburo la cui diffusione nell’atmosfera deriva dall’attività di cokeria, come da innumerevoli altre attività umane; è poi emerso che l’aspersione nell’aria di tale sostanza ha coinciso con l’incremento statistico dei casi di gravi forme tumorali negli abitanti delle comunità prossime allo stabilimento di Cairo Montenotte, e fu questo uno dei profili che ha indotto la Regione ad intervenire in modo rapido, innovando la disciplina in forza della quale la società opera”.

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