Consiglio regionale

Emergenza idrica, cave e siti dismessi per gli invasi: riuso acque reflue dalla depurazione

Due proposte per l'attuale situazione di siccità e carenza di risorse idriche

Depuratore Borghetto Servizi Ambientali

Liguria. Individuazione di siti dismessi da convertire in invasi: il consigliere regionale Armando Sanna (Pd-Articolo Uno) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta da tutto il gruppo, in cui ha chiesto alla giunta, in base allo studio preliminare per individuare le aree, la valutazione della conversione in invaso e le successive verifiche del Piano territoriale delle attività di cava.

Il consigliere ha ricordato che nel 2021 la portata degli invasi in questo periodo era di 36 milioni di metri cubi mentre oggi è di 28,5 e la situazione siccità più difficile è nel ponente ligure dove 13 Comuni hanno già emanato ordinanze restrittive.

L’assessore al ciclo delle acque Giacomo Giampedrone ha assicurato l’impegno della dipartimento regionale della protezione civile, in seguito alle valutazioni positive che saranno fatte dal settore competente sulle cave dismesse, sulla valutazione di un eventuale utilizzo per le attività di supporto in caso di incendi boschivi.

Tra i temi al centro della discussione odierna dell’Assemblea legislativa ligure il riutilizzo delle acque reflue degli impianti di depurazione in Liguria. Sono state illustrate una interpellanza, presentata da Davide Natale (Pd-Articolo Uno) e sottoscritta da tutto il gruppo, e una interrogazione, presentata da Fabio Tosi (Mov5Stelle) e sottoscritta dal collega del gruppo.

Natale ha chiesto alla giunta perché non si siano ancora adottate iniziative per l’utilizzo delle acque reflue depurate nei nuovi impianti e nell’ammodernamento di quelli esistenti. Il consigliere ha sottolineato che le acque reflue depurate rappresentano una risorsa da non sprecare, soprattutto se si considera che la disponibilità di acqua dolce per gli utilizzi umani si riduce sensibilmente con il passare degli anni.

Tosi ha chiesto alla giunta di ridurre al minimo gli sprechi di acqua e di prevedere leggi che stabiliscano le norme di distribuzione dell’acqua depurata con relative tariffe e manutenzione degli impianti. Il consigliere ha rilevato che in Liguria funzionano 24 grandi depuratori, capaci di trattare i reflui per un bacino di utenza pari ad almeno 15 mila abitanti: 6 in provincia di Imperia, 3 nel savonese, 12 nel genovesato, 3 nello spezzino.

L’assessore al ciclo delle acque Giacomo Giampedrone ha spiegato che la giunta sta seguendo un percorso normativo che già domani porterà all’esame del Consiglio regionale un’iniziativa legislativa per cui si potrà utilizzare per impieghi non potabili l’acqua depurata da impianti con adeguate caratteristiche tecniche.

Giampedrone ha spiegato che si tratta di un percorso che nasce dall’attuale emergenza, ma che rimanda alla giunta una serie di azioni successive affinché il riutilizzo dell’acqua diverso diventi una consuetudine anche in Liguria, la dove siano adottati impianti di depurazione tecnologicamente adeguati.

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