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Servizi sanitari

Dal punto prelievi mobile all’ambulatorio infermieristico: ecco perché in Valbormida oltre all’ospedale di comunità c’è di più

Una panoramica aggiornata sui servizi sanitari valbormidesi (attivi e in arrivo) spiegati dalla dottoressa Roberta Pennazio e dal direttore socio sanitario di Asl2 Monica Cirone

ospedale cairo

Valbormida. Le polemiche politiche sulla sanità savonese hanno l’indubbio pregio di scongiurare un calo dell’attenzione su un tema importante come quello della salute. Dall’altro lato, tuttavia, il rischio di queste schermaglie è quello di mettere in ombra altre notizie, come il ventaglio di servizi sanitari presenti concretamente su un territorio.

In Valbormida, per esempio, oltre all’ospedale di comunità (del quale parleremo a breve) i servizi presenti sul territorio sono diversi e in costante aggiornamento. Si tratta di un quadro in continua evoluzione che IVG ha deciso di approfondire meglio contattando il direttore socio sanitario di Asl2 Monica Cirone e la dottoressa Roberta Pennazio, direttore del distretto di Finale Ligure e delle Bormide. 

CHE COS’È L’OSPEDALE DI COMUNITÀ?

Prima di addentrarci nel merito dei servizi, è bene ricordare che il 30 giugno scorso a Cairo Montenotte è stato inaugurato il primo ospedale di comunità della Liguria. Un investimento di oltre 10 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta di un nuovo “reparto” attorno alla quale ruotano una serie di servizi in parte già presenti e in parte in arrivo nel comprensorio valbormidese. Conoscerli è il punto di partenza per capire e imparare a valutare la sanità che sta cambiando (in Valbormida, così come in Italia).

“Questo reparto – affermano Cirone e Pennazio – è nato ed è stato concepito secondo le modalità previste dall’ospedale di comunità. Il Covid ne ha, inevitabilmente, un po’ modificato la mission. Adesso, dopo un periodo molto difficile, si sta riappropriando di quella che è la sua finalità, e i risultati che abbiamo registrato sono molto interessanti”.

Nel 2021 sono state ricoverate 270 persone, la maggior parte provenienti dall’ospedale. Il tasso di occupazione è stato di circa del 70% con un indice di rotazione di 13,5% e una degenza media di circa 19 giorni. Questi i numeri dell’ospedale di comunità, che si differenzia dall’ospedale per una ragione non banale: “L’ospedale di comunità – sostengono Cirone e Pennazio -, a differenza dell’ospedale che cura le persone, si prende cura delle persone e le gestisce in tutti i loro bisogni e nella complessità dei loro bisogni. Il personale ospedaliero che si è inserito nell’ospedale di comunità ha subito capito il cambio della mission e si è integrato in modo ottimale con il personale del distretto”.

L’ospedale di comunità – aggiungono – prepara al percorso definitivo, a quello che sarà il luogo definitivo di vita del paziente, che potrà essere il suo domicilio piuttosto che una residenza. Il paziente, che proviene dall’ospedale e che transita dall’ospedale di comunità, arriverà al suo domicilio in condizioni più equilibrate sotto il profilo psico-fisico”.

COSA C’È OLTRE ALL’OSPEDALE DI COMUNITÀ IN VALBORMIDA?

“Compatibilmente con quella che è stata l’emergenza sanitaria – spiegano Cirone e Pennazio -, stiamo lavorando già da tanto tempo sul territorio della Valbormida. Attualmente a Carcare sono presenti gli ambulatori di odontoiatria, della riabilitazione funzionale e gli infermieri delle cure domiciliari. Cairo è destinata a diventare la sede della Casa di Comunità. Lì abbiamo meno ambulatori (neurologia, dermatologia, pneumologia), ma tutti verranno implementati con i nuovi servizi che arriveranno in futuro”.

I SERVIZI IN ARRIVO…

Come abbiamo detto, l’ospedale di comunità rappresenta un ulteriore servizio a disposizione della popolazione valbormidese. Ma in realtà sul territorio sono già attivi diversi servizi che Asl2 si prepara a potenziare insieme ad altri che partiranno da qui ai prossimi mesi. 

  • L’ospedale va dal cittadino: il punto di prelievi mobile 

È uno dei risultati che Asl2 sta cercando di conquistare – non senza difficoltà – in Valbormida. Si tratta del punto di prelievi mobile, un servizio che di fatto inverte la logica assistenziale: “In questo caso – sottolineano – è l’ospedale che va dal cittadino, e non il contrario. Parliamo di un camper dotato di un locale al suo interno che girerà su tutto il territorio valbormidese e che disporrà anche della radiologia mobile”.

Un’unità mobile per i prelievi ematici, quindi, che per la fine anno entrerà in funzione settimanalmente sul territorio: “Si tratta di un servizio per il cittadino, tra l’altro molto richiesto, di prossimità e capillare”, aggiungono Cirone e Pennazio.

  • L’ambulatorio infermieristico a Carcare e a Calizzano  

L’apertura di un ambulatorio infermieristico nelle sedi distrettuali di Carcare e Calizzano è un altro degli obiettivi che Asl 2 vuole centrare entro la fine del 2022: “Ci stiamo lavorando già da mesi per cercare di far partire il servizio entro dicembre – affermano -. L’ambulatorio gestirà le problematiche di tipo infermieristico e rappresenterà una alternativa al domicilio laddove avremo dei pazienti in grado di effettuare dei piccoli spostamenti”.

… E QUELLI GIÀ ATTIVI

  • L’ambulatorio di spirometria semplice

Da diversi mesi è già attivo in Valbormida l’ambulatorio di spirometria semplice per la gestione dei pazienti con sospetta broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). 

“È gestito dalle nostre infermiere in collaborazione con i pneumologi ospedalieri – precisano il direttore socio sanitario e il direttore del distretto di Finale Ligure e delle Bormide – e rappresenta un grande esempio di integrazione tra ospedale e territorio proprio perché c’è stata una grandissima sinergia tra i vari professionisti coinvolti”. 

  • Il diabetologo e l’ambulatorio “itinerante” 

Si tratta di un progetto in espansione, già presente nel comprensorio valbormidese: “Questo ambulatorio – spiegano Cirone e Pennazio – è partito già da tempo, funziona e lo stiamo inserendo anche in tutti gli altri distretti dell’Asl2. L’idea è quella anche di provare ad implementarlo con l’utilizzo di strumenti di telemedicina. Stiamo lavorando per effettuare, per esempio con l’utilizzo di device di base, anche un monitoraggio dei parametri che possono essere utili per variare la terapia o per fare ulteriori accertamenti””.

Ma in che cosa consiste concretamente questo ambulatorio? “Di fatto è un ambulatorio itinerante – continuano Cirone e Pennazio – che si sposta dove sono presenti aggregazioni di medici di medicina generale. Il diabetologo già oggi ruota intorno agi studi dei MMG e viene affiancato dall’infermiere di famiglia e di comunità”.

L’ambulatorio è già partito a Carcare e presto dovrebbe ripartire anche a Cairo oltre che nel distretto di Calizzano. Ma l’obiettivo finale, in realtà, è quello di renderlo operativo su tutto il territorio valbormidese. 

VERSO LA “CASA DI COMUNITÀ”

Il territorio della Valbormida presenta già tutti i presupposti per la nascita della Casa di Comunità. Cirone e Pennazio lo confermano: “Molti servizi – concludono – sono già presenti. In Valbormida da questo punto di vista l’integrazione sta funzionando. La Casa di Comunità dovrà trovare anche una sede fisica, per cui  saranno necessari degli interventi di ristrutturazione”.

Le tempistiche sono quelle dettate dal Ministero e quindi, per ora, non resta che attendere. 

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