Lettera aperta

Crisi di Governo, Russo e Frascherelli scrivono a Draghi insieme ad altri mille sindaci: “Fase delicatissima, il Paese rischia la paralisi”

Russo: "Mi auguro che il parlamento consideri la posizione dei sindaci, dei territori, del Paese e le esigenze che il paese ha in questa fase"

Savona. Il sindaco di Savona, Marco Russo, e quello di Finale Ligure, Ugo Frascherelli, hanno firmato la “lettera aperta” con cui oltre mille sindaci di tutta Italia chiedono a Mario Draghi di mantenere l’incarico di primo ministro e al parlamento di continuare a sostenere l’attuale maggioranza di governo.

“Ho aderito con molta convinzione a questa iniziativa – ha detto Russo ai microfoni di IVG.it – nata per sottolineare i problemi che il Paese reale sta vivendo e le amministrazioni che sono vicine al Paese reale stanno vivendo. E’ un momento delicatissimo: pensiamo alla guerra, all’inflazione, alle problematiche dell’economia, al Pnrr, che è una sfida che ha in mano il governo ma che è molto caricata sulle amministrazioni. E noi in questa fase abbiamo bisogno della continuità di governo. Perciò abbiamo rivolto un invito al parlamento, affinché rifletta con attenzione sulle proprie scelte, per non mettere a rischio il Paese in un momento delicatissimo. Oggi, tra l’altro, qui a Savona abbiamo incontrato i media a proposito della vicenda Funivie, un’altra sfida importantissima per il territorio che senza Governo si troverebbe inceppata. Mi auguro che il parlamento consideri la posizione dei sindaci, dei territori, del Paese e le esigenze che il paese ha in questa fase”.

A livello nazionale, sul bando degli imputati per questo momento di impasse è finito il M5S. Un movimento che lo stesso Russo ha accusato di barricarsi eccessivamente dietro a questioni  ideologiche e di non riuscire a comprendere le dinamiche che regolano l’azione amministrativa: “Non entro nel merito della discussione all’interno del parlamento – ha tagliato corto Russo – Noi come sindaci ci siamo rivolti a Draghi e al parlamento, affinché sia ci sia responsabilità e sia valutato l’interesse reale, attuale del paese, che certamente non contempla una crisi di governo o uno scioglimento anticipato delle camere”.

Il rischio, per Savona, è il blocco dei fondi del Pnrr, su cui ruota una grande quantità di progetti: “Cosa c’è più a rischio qui da noi? Difficile dirlo. Direi quasi tutto. Noi come Comune abbiamo una interlocuzione aperta e continua con il governo per i fondi del Pnrr, ma anche per tante altre progettualità. L’elenco sarebbe molto lungo. Non c’è argomento o tema che non verrebbe intaccato dall’assenza di un governo e un parlamento”.

Di seguito il testo della missiva.

Con incredulità e preoccupazione assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza.
Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà.
Il Presidente Mario Draghi ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio.
Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo.
Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni. Queste forze, nel
reciproco rispetto, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane. Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilità storica davanti all’Italia e all’Europa e davanti alle future generazioni.
Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia.

E la “necessità” che Draghi resti al suo posto è ribadita anche dal presidente della Regione Giovanni Toti: “Condividiamo e appoggiamo l’appello della Camera di Commercio e dalle associazioni di categoria: non è possibile immaginare una situazione di instabilità con una guerra alle porte, con l’inflazione così alta, i rincari di energia e materie prime che mettono in difficoltà le nostre aziende e le famiglie e, soprattutto, con il Paese che è pronto a cogliere le straordinarie opportunità che il Pnrr ci offre e che rischieremmo invece di buttare via”.

“In Liguria stiamo lavorando senza sosta per realizzare i progetti entro i tempi dettati dall’Europa, non possiamo permetterci incertezze o rallentamenti. Tanto più in questo momento in cui siamo ormai vicini alla realizzazione di opere strategiche attese da decenni e di cui ora vediamo finalmente l’orizzonte, a partire dal Terzo Valico. Anche la Gronda autostradale è un’infrastruttura irrinunciabile: le parole del ministro Giovannini sono state rassicuranti, per cui auspichiamo a brevissimo l’avvio della cantierizzazione che verrebbe messa pesantemente a rischio da una crisi di governo”.

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