Attacco

Conferimento reflui nel depuratore di Borghetto, i sindaci: “Nessun passo in avanti, intervenga la Regione”

I sindaci di Pietra Ligure, Giustenice, Tovo San Giacomo, Magliolo e Borgio Verezzi contro la Provincia: "Inaccettabile inerzia"

depuratore borghetto

Pietra Ligure/Giustenice/Tovo San Giacomo/Borgio Verezzi/Magliolo. “Giovedì mattina, abbiamo partecipato, nella sala consiliare della Provincia di Savona, all’assemblea d’ambito dell’ ATO Centro Ovest 1 e, nonostante uno dei punti all’ordine del giorno fosse lo stato di attuazione del protocollo d’intesa sul collettamento e conferimento dei reflui di Pietra Ligure, Giustenice, Tovo San Giacomo, Magliolo e Borgio Verezzi al depuratore di Borghetto Santo Spirito, ancora ad oggi nessuna risposta né assicurazione sono state date in merito alla realizzazione di opere che devono essere fatte da più di dieci anni e per le quali c’è un progetto esecutivo approvato da oltre tre anni dall’organo di controllo che è la Provincia di Savona”. Lo dicono i sindaci dei Comuni interessati Luigi De Vincenzi, Mauro Boetto, Alessandro Oddo, Enrico Lanfranco e Renato Dacquino.

“Abbiamo sentito parlare di previsioni di finanziamento per il PNRR che riguardano altre aree, nella fattispecie Alassio e Albenga, ma nulla, ancora una volta, che riguardi i nostri Comuni – proseguono i Sindaci di Pietra Ligure, Giustenice, Tovo San Giacomo, Magliolo e Borgio Verezzi –. Rappresentiamo tutto il nostro disappunto in ragione del fatto che, a dispetto di quanto è definito nel documento sopra citato e firmato a marzo dopo mesi e mesi di incontri e interlocuzioni, nessun passo avanti è stato fatto rispetto a quello che si doveva fare e che è scritto nero su bianco nel protocollo d’intesa“.

“A fronte di questa inaccettabile inerzia, ulteriormente aggravata dal fatto che in questi anni i Comuni hanno pagato per il collegamento cifre importanti – solo per ciò che concerne Pietra Ligure oltre 8 milioni di euro – riteniamo che la situazione non sia più procrastinabile e chiediamo che Regione Liguria prenda in mano la questione e assuma le decisioni del caso e tutti quegli atti necessari affinché i lavori vengano compiuti arrivando all’eventuale Commissariamento della Società – continuano – Dopo esserci adoperati per anni e impegnato ingenti risorse economiche, rischiamo, oltretutto, l’ulteriore danno di vederci destinatari di una procedura d’infrazione comunitaria perché chi doveva eseguire le opere, nello specifico Servizi Ambientali Spa e APS – Acque Pubbliche Savonesi ScPA, non ha ancora assolto agli obblighi in materia di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane. Da parte nostra, rimangono impregiudicate le azioni legali che riterremo opportuno portare avanti”, concludono De Vincenzi, Boetto, Oddo, Lanfranco e Dacquino.

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