Savona. “Toti scarica la colpa dei ritardi dell’apertura del Centro Ictus sugli approvvigionamenti del materiale: peccato che l’ordine degli arredi sia stato fatto solo l’8 luglio. Quindi, una settimana dopo il 30 giugno, data nella quale era stata promessa l’aperura. Nessun ritardo quindi, ma solo l’ennesima ‘favola’ raccontata ai cittadini“. Così attaccano il consigliere regionale del Partito Democratico, Roberto Arboscello, e la sezione savonese Dem a pochi minuti dall’arrivo del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti all’ospedale San Paolo di Savona per il suo “Tour Sanità”.
Toti sarà oggi pomeriggio nei locali del futuro Centro Ictus, la cui apertura è prevista a settembre. “Il Centro Ictus, oggetto di Ordini del Giorno votati all’unanimità in Consiglio e chiesto con petizione da oltre 12mila savonesi, seguendo gli annunci del Presidente Toti doveva inaugurare nel 2021, poi a marzo 2022, infine a giugno 2022, ma l’ultimo annuncio della Regione parla di settembre a causa del presunto ritardo sugli approvvigionamenti dei materiali. Ora però scopriamo che non c’è nessun ritardo, ma semplicemente, l’ordine per gli arredi non era ancora stato fatto” dichiara Arboscello.
“Di fronte all’ennesima presa in giro nei confronti dei savonesi, oggi non prenderò parte al ‘Tour sanità’ organizzato da Toti a Savona, nonostante l’invito. Lo faccio per protesta, perché non è accettabile una nuova ‘passerella’ comunicativa, mentre i cittadini aspettano un Centro Ictus, la cui apertura è costantemente rinviata con le scuse più fantasiose” conclude il consigliere democratico.
“Il tema principale del tour al San Paolo del presidente della Regione Liguria con delega alla Sanità è stata la visita al Centro Ictus. Ma quale Centro Ictus visita il Presidente Toti? – fanno eco dalla sezione savonese del Partito Democratico -. Nonostante il susseguirsi di annunci ad oggi questa struttura non ha neanche gli arredi. L’ennesima ‘favola’ raccontata sulla pelle dei cittadini. Chiediamo a gran voce risposte serie e concrete al Presidente, nonché assessore alla sanità, Toti. I potenziamenti per l’ospedale San Paolo non sono più rinviabili, siamo di fronte al rischio concreto di ledere il diritto alle cure sancito in Costituzione”.
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