Istanze

Cannabis terapeutica, Ciangherotti: “Pazienti lasciati al loro destino, Asl2 chiede tempo a chi soffre. Vergognoso”

Il consigliere albenganese: "Centinaia di pazienti senza terapia attendono di essere visitati. In un Paese civile come il nostro tutto questo non è ammissibile" 

Eraldo ciangherotti

Albenga. “È una situazione drammatica quella che stanno vivendo centinaia di pazienti in cura presso il centro di terapia del dolore e delle dure palliative dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. La riorganizzazione del reparto su scala provinciale ha determinato l’interruzione delle terapia per molti malati in cura presso il centro. Persone, spesso affette da gravi patologie (anche terminali), che oggi si ritrovano costrette ad intraprendere una surreale battaglia contro Asl2 per difendere un diritto costituzionalmente garantito come quello alla salute”. Lo afferma il consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia albenganese Eraldo Ciangherotti.

L’esponente forzista ha raccolto l’appello di Federica (nome di fantasia), una ragazza albenganese in cura presso il centro pietrese: “Nelle ultime settimane – spiega Ciangherotti -, ho ricevuto diverse richieste di aiuto da parte di persone gravemente malate e rimaste senza cannabis terapeutica. Federica è una di queste. Dopo un brutto incidente avvenuto nel 2008 che, tra le varie conseguenze, le ha provocato continui dolori neuropatici, questa ragazza ha provato a curarsi (senza successo) con i metodi tradizionali. A salvarla da questo dolore è stato il trattamento con cannabis terapeutica. Una cura che, com’è noto, può essere somministrata solo come extrema ratio”.

“L’ultima spiaggia per Federica, così come per tanti altri malati gravi privati della continuità terapeutica necessaria per alleviare il loro dolore quotidiano – prosegue il capogruppo albenganese -. Asl2 sostiene che è in corso la riorganizzazione del reparto, ma la verità è che oggi il centro di terapia del dolore e delle cure palliative è allo sbaraglio. Sono state sospese le visite a Pietra Ligure (attualmente disponibili solo all’ospedale San Paolo di Savona) e i medici chiamati a gestire il centro non hanno nemmeno una specializzazione completa sulla materia. Nel frattempo, centina di pazienti con terapia scaduta sono a casa che soffrono e attendono di essere chiamati (tra mesi, forse tra un anno) dall’azienda sanitaria locale. È una situazione inaccettabile che calpesta la dignità delle persone, che si ritrovano costrette, nonostante la sofferenza fisica, ad intraprendere anche azioni  legali contro Asl2 per tutelare il loro diritto alla salute”.

Ciangherotti punta quindi il dito contro la dirigenza sanitaria savonese: “Da mesi – conclude – sostengo che i vertici di Asl2 dovrebbero essere azzerati per far spazio a professionisti competenti in grado risollevare la disastrosa situazione della sanità locale. L’incompetenza di pochi nuoce gravemente alla salute di tanti. Tanti malati, proprio come Federica, che oggi si ritrovano costretti a soffrire perché l’azienda sanitaria non è stata in grado di garantire un percorso di continuità terapeutica fondamentale per lenire la loro sofferenza. Questa è un vergogna che non rappresenta minimamente la buona sanità che un Paese civile come il nostro dovrebbe esprimere”.

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