"vetrina d'artista"

Banca Carige: mostra-omaggio a Luisa Bonello, medico savonese tragicamente scomparso nel 2014

La personale, curata dall'Associazione "Aiolfi", sarà inaugurata il 2 agosto e sarà visitabile nella sede di corso Italia a Savona fino al 6 settembre

suicidio via genova savona

Savona. Ad agosto una mostra per ricordare Luisa Bonello, medico di 53 anni che nel 2014 si è tolta la vita con un colpo di pistola nella sua abitazione in via Genova a Savona.

Non solo medico, Luisa Bonello era anche una grande appassionate d’arte: sia come collezionista della pittura ligure del Novecento che come artista. Attraverso la tecnica della tempera ad uovo, “aveva creato icone moderne dalle quali traspare il suo alto senso della religiosità nella ricerca della dimensione del divino” spiega Silvia Bottaro, critico d’arte e presidente dell’Associazione “Aiolfi”, che ha curato la personale nell’ambito dell’iniziativa “Vetrina d’artista” della Banca Carige.

I suoi quadri, infatti, saranno esposti nella sede in corso Italia dal 2 agosto (l’inaugurazione si terrà alle ore 10) al 6 settembre.

“Opere le sue atemporali, con uno studio intenso per l’armonia e la simmetria delle proporzioni geometriche – racconta Bottaro – Lavori che esprimono sì una immagine ma ideale, con una spiccata ricerca del simbolismo e del suo significato, ancora, in questo tempo moderno. Pace, condivisione, aiuto ai più deboli e svantaggiati, ai bambini sofferenti alle varie latitudini del Mondo: pare essere questo il messaggio, di valenza universale, che la l’artista ha voluto cercare nel suo ‘fare’ e lasciarci in eredità”.

quadro luisa bonello

“Il suo sguardo è partito dall’arte medievale, rimasta fino a Cimabue di stampo bizantino, per poi cambiare radicalmente con la ricerca di Giotto con uno studio naturalistico e di prospettiva innovativo – prosegue il critico d’arte -. Luisa Bonello pare di poter dire, che conosceva questa pagina della storia dell’arte e che alcuni maestri del Novecento come Henri Matisse rimasero colpiti dalle icone guardando quelle russe. Ha, quindi, affinato la tecnica della tempera all’uovo, usando una vasta tavolozza di colori, alquanto raffinata e ricca di pathos, financo voglia di Bellezza. In qualche modo le sue creazioni si possono affiancare a quelle di George Rouault, uno dei principali pittori di arte sacra del Novecento, il ricordo corre ai suoi ‘Ecce Homo’, vere icone contemporanee dove spicca, come nel caso della Bonello, un effettivo e originale rigore compositivo, un’analoga trasfigurazione, una similare finalità  devozionale e rasserenante”, conclude Bottaro.

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