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Argine del Centa e dell’Arroscia, Vaccarezza: “Ritardi non per colpa di Regione, che ha finanziato il progetto con oltre 2mln di euro”

"Il 'caro' Tomatis avrebbe almeno seicentomila buoni motivi per tacere"

Angelo Vaccarezza

Albenga. “Poiché nessuno pensa che le sue sventure possano essere attribuite a una sua pochezza, ecco che dovrà individuare un colpevole”. E’ questa la frase (tratta dal romanzo “Il cimitero di Praga” di Umberto Eco) che il capogruppo regionale di Cambiamo Angelo Vaccarezza ha scelto per replicare all’ordine del giorno presentato da alcuni consiglieri di maggioranza di Albenga per chiedere il ripristino dell’argine del Centa e dell’Arroscia.

“Parto da questa citazione di Umberto Eco per raccontare la storia di un’amministrazione comunale, quella di Albenga, che non perde occasione per inanellare brutte figure nei confronti di Regione Liguria – spiega Vaccarezza – Ieri è stato il turno del consigliere Raiko Radiuk, che sui giornali ha accusato Regione di non aver mosso un dito per quello che riguarda i lavori di messa in sicurezza degli argini del Lungocenta, crollati nel 2020 a seguito dell’alluvione. A fargli da spalla, l’immancabile sindaco Riccardo Tomatis che tenta di supportarlo mettendo il ‘carico da 11′ difendendo il progetto fatto dal Comune”.

“Vorrei poter scrivere per filo e per segno tutto quello che Regione ha fatto dal momento in cui è intervenuta: mi limiterò, per rispetto dei lettori ma con assoluta trasparenza, ad informarvi di pochi ma significativi elementi. Regione Liguria ha inserito l’intervento in oggetto nell’annualità 2021 per un importo di un milione e mezzo di euro. E’ vero che il Comune di Albenga ha predisposto il progetto di fattibilità tecnico-economica. È altrettanto vero, però, che il documento  presentato, sottoposto ad una attenta analisi, ha messo in luce ‘alcuni’ elementi di criticità che hanno richiesto ulteriori studi e modifiche, mirati al miglioramento progettuale e correlati sia ad aspetti di impostazione dell’intervento sia a tematiche esecutive delle opere. In soldoni: il progetto del Comune presentava lacune che hanno reso necessarie diverse modifiche, che hanno rallentato il percorso, oltre ad un aumento dei costi, tant’è che la Regione ha destinato all’intervento ulteriori risorse portando il finanziamento complessivamente disponibile a due milioni e 100 mila euro (una ‘svista’ da 600 mila euro)”.

“La conferenza dei servizi autorizzativa del progetto si è conclusa il 5 maggio 2022 ed il Comune era presente; viene da chiedersi se con comprensione di ciò che avveniva. La conclusione della procedura per l’affidamento dei lavori è prevista per la fine del mese di settembre. L’amministrazione di Albenga, per una volta, riconosca la proprie responsabilità ed ammetta che se ritardo c’è stato, non è certo colpa di Regione Liguria. Insomma, il ‘caro’ Tomatis avrebbe almeno seicentomila buoni motivi per tacere”.

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