Preoccupazione

Allarme siccità, agricoltura in forte sofferenza: “Necessario lo stato di calamità”

"Prevenire ogni altro danno provocato dai cambiamenti climatici"

siccità

Liguria. L’allarme siccità potrebbe aggiungersi agli effetti negativi della guerra in Ucraina e dell’auumento dei costi per le aziende agricole del savonese. Di recente, all’esame del Consiglio regionale una interrogazione, con al centro proprio l’approvigionamento idrico, sia per l’utenza quanto per le aree e superfici destinate alle filiere agricole.

“La grande sete assedia città e campagne, con autobotti e razionamenti in case, orti e giardini e i campi arsi dove la siccità ha già provocato danni per due miliardi di euro”. E’ il drammatico bilancio stilato dalla Coldiretti che ha disegnato la prima mappa della sete da nord a sud dell’Italia con il taglio dei raccolti in un momento in cui il Paese avrebbe bisogno di tutto il suo potenziale alimentare per fare fronte agli effetti sui prezzi della guerra in Ucraina.

In Liguria la produzione di foraggio è di 1/3 rispetto a quella necessaria e si registra una forte mancanza d’acqua per abbeverare il bestiame, situazione che fa vivere alla zootecnia una grave difficoltà. Ad essere colpiti dalla siccità anche l’olivicoltura, con le piante in evidente stress idrico, ed il basilico per il classico pesto alla genovese, che ha bisogno della continuità dell’irrigazione per crescere. Faticano anche gli altri comparti, come desta preoccupazioni il Magra i cui livelli si aggirano intorno a quelli del 2017, anno che si ricorda per la forte siccità, ma anche i restanti corsi d’acqua.

“Chiederemo lo stato di calamità a causa della siccità – affermano Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. In alcune delle nostre province, come in quella di Savona, sono state emesse ordinanze invitando la popolazione a usare l’acqua solo per uso casalingo, evitando tutti gli sprechi possibili. Come previsto già a fine maggio, mancano 7 milioni di metri cubi d’acqua dai laghi: un trend in linea con la situazione difficile lungo tutta la Penisola, in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate. Con il picco del caldo da bollino arancione e la carenza idrica, rischia di aumentare la dipendenza dall’estero con future importazioni”.

Il tema è stato al centro di prese di posizioni di altre categorie agricole, con interventi sui processi di adeguamento idrico per le nostre comunità quanto con impianti e infrastrutturazioni adeguate per le zone agricole, che sono andate spesso in sofferenza con i cambiamenti climatici: “Oltre ai fenomeni di razionamento idrico possibili nelle varie realtà comunali, la questione legata al clima rimane prioritaria per le produzioni agricole e l’adeguamento mantenimento a fini produttive dei terre e zone aziendali” ha ribadito CIA Savona.

CIA Savona ha ricordato, tra i nuovi progetti, dopo un lungo iter procedurale, il finanziamento da 1,2mln di euro per il Consorzio Idrico di Ortovero, che conta oltre 150 soci tra cui 60 aziende agricole attive: le risorse riguardano un intervento di restyling e ammodernamento della rete idrica e della sua fornitura, rinnovando così l’infrastruttura secondo le attuali necessità della produzione agricola.

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